Per prima cosa pensiamo che la ratifica da parte del senato di Hagel sia altamente probabile nonostante molte voci contarie alla sua nomina si siano levate da entrambe gli schieramenti della politica americana.
Hagel rappresenta infatti l’incarnazione del pensiero non interventista dei conservatori americani, quel pensiero che tende a rinchiudere gli Stati Uniti in quella “Fortress America” tanto cara come concetto di fondo al Presidente Obama, e di qui GPC vi aveva parlato qui.
Hagel professa da circa 15 anni una dottrina isolazionista ma che comunque tende a mettere al primo posto la sicurezza degli Stati Uniti d’America.
Chuck Hagel e le Armi Chimiche
Hagel è inoltre tra i primissimi promotori di una legge per la messa al bando globale delle armi chimiche e batteriologiche, questo aspetto che è particolarmente caro ad Hagel, mette in evidenzia come potrebbe comportarsi il nuovo segretario della difesa americano nella esplosiva crisi siriana, nel caso in cui si prospetti l’utilizzo di armi chimiche. Nonostante le dichiarazioni di Leon E. Panetta, che ha escluso un intervento di terra americano anche nel caso dell’utilizzo di armi chimiche in Siria, il pentagono di Hagel potrebbe essere molto aggressivo nei confronti di una situazione in cui, a qualsiasi titolo, venissero utilizzate armi chimiche o biologiche, anche se potrebbe essere proprio Hagel ad aver frenato in modo determinante il presidente Obama nel momento in cui a inizio dicembre si stava profilando un intervento americano in Siria.
Chuck Hagel e la Federazione Russa
Allo stesso tempo Hagel è uno dei più grandi sponsor di una condivisione di obiettivi con la Federeazione Russa e i suoi rapporti con i vertici diplomatici del Cremlino sono fortissimi. Nel passato spesso ha avuto incontri anche pubblici con alti rappresentanti della Federazione Russa con il chiaro obiettivo di rinsaldare i rapporti con Mosca, riconoscendo ai russi una specie di sfera di influenza, sullo stile di quanto accaduto dopo la seconda guerra mondiale; ed è in questa ottica che possiamo interpretare il ridimensionamento dello scudo spaziale in europa, la rinuncia all’aumento di influenza americana in Ucraina e in Georgia, il possibile sfruttamento condiviso della regione artica.
Con Hagel potremmo assistere ad un maggiore coinvolgimento della Russia nella questione Siriana, forse fino ad assistere allo spiegamento di truppe russe sul suolo siriano nell’ambito di un accordo tra le parti, accordo che potrebbe concretizzarsi solo dopo molti altri mesi di logoramento delle fazioni in lotta. Potremmo anche assitere ad una maggior propensione degli Stati Uniti ad accettare i piani di riduzione degli arsenali nucleari proposti dallo staff di Putin nello scorso autunno alla Casa Bianca.
Chuck Hagel l’Iran
Diversa è la valutazione riguardante la questione iraniana, nel termine in cui essa influisce sull’economia e il benessere degli americani. Non sarà sufficiente per l’Iran dichiarare che le forze armate di Tehran non si doteranno mai di un missile balistico in grado di colpire il suolo americano per garantirsi la neutralità di Hagel. Non basterà vedere nella sua storia personale gli episodi legati a quella visione isolazionista che i media tradizionali hanno evidenziato a scapito delle altre caratteristiche personali del nuovo capo del Pentagono. Non basteranno i complimenti o le minacce dei vari attori che partecipano al sottile gioco della diplomazia nella regione del Golfo per far cambiare idea al sergente Hagel. Perchè è una persona complessa Chuck Hagel, una persona che ha vissuto le stanze del potere da moltissimi punti di vista, un uomo che da sempre respira di economia, finanza, patriottismo, petrolio, informazione, informatica e relazioni internazionali. Da sempre ha cercato di difendere i reduci delle guerre americane, sia cercando di impedire altre guerre, sia cercando di dare il giusto onore e i giusti aiuti concreti a chi si è sacrificato per il paese. Da sempre Hagel conosce le dinamiche delle lobbyes e delle grandi industrie americane che sono parte intergerante del sitema politico degli Stati Uniti d’America.
Chuck Hagel al Pentagono
Charles Timothy “Chuck” Hagel, quando sarà nella stanza dei bottoni del Pentagono sarà sempre il sergente del 2° battaglione 47° reggimento di fanteria 9° divisione di fanteria che ha combattuto in Vietnem alla fine degli anni 60, cercherà in ogni modo di evitare un conflitto ma, se avesse luogo uno scontro non esiterebbe a impiegare tutti gl istrumenti a sua disposizione per proteggere i suoi uomini e gli interessi del proprio paese; e farla pagare cara, molto cara, a chiunque li abbia minacciati.
Per questo motivo secondo noi Chuck Hagel è una colomba, ma con gli artigli, e i gradi di sergente mai spariti dalla sua pelle.