Molti lo definiscono accordo sul programma atomico iraniano, ma esaminando le informazioni che arrivano da Vienna si tratta, a nostro avviso, di un accordo per eliminare le sanzioni contro l’Iran, più che un accordo atto ad evitare che la Repubblica Islamica possa dotarsi dell’arma atomica. Le concessioni dell’Iran agli Stati Uniti sono state minime, un tetto alla quantità di uranio arricchito oltre il 5% ma nessun limite alle scorte inferiori a tale limite, una modesta riduzione del numero delle centrifughe attive, senza smantellare nessuna delle cascate di centrifughe installate, e la concessione a ispezioni IAEA ai siti civili dell’industria nucleare iraniana.
L’Iran mantiene il diritto alla ricerca in campo nucleare, continua la costruzione del reattore ad acqua pesante di Arak, seppur con un design modificato, e non consente le ispezioni ai siti militari di interesse strategico nazionale. Anche nel campo della missilistica l’Iran potrà continuare lo sviluppo dei vettori non essendo inserita alcuna clausola diretta tra accordo sul nucleare e sospensione delle attività di ricerca in campo aerospaziale.
In cambio di queste “concessioni” l’Iran vedrà, dopo un voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, eliminate gradualmente, ma in maniera rapida, tutte le sanzioni economiche contro Teheran. Ma l’Iran non si accontenta delle sanzioni economiche e in queste ore che precedono l’annuncio dell’accordo, chiede a gran voce che venga eliminato anche l’embargo sull’importazione ed esportazione di armi, unico elemento che ancora non permette l’ufficializzazione dell’accordo.
L’accordo sul nucleare iraniano avrebbe una validità di 10 anni, con una ulteriore estensione per altri 5. Non si capisce tuttavia come tale accordo possa essere “a tempo”. Una volta che il Consiglio di sicurezza avrà eliminato le sanzioni contro l’Iran assisteremo ad una specie di “Corsa all’Oro” di stati, e multinazionali, che lotteranno per avere una fetta della torta iraniana; alcuni stati in realtà la corsa l’hanno già iniziata. Un esempio ne è la Germania che pochi giorni fa ha inviato in Iran una delegazione economico-governativa di sessanta persone che aveva lo scopo di allacciare rapporti economici con Teheran.
Il Budget della Repubblica Islamica dell’Iran vedrà una netta impennata e ciò determinerà un aumento del benessere dei cittadini, con conseguente aumento del gradimento del regime, un parallelo aumento delle spese militari che andranno a beneficio sia dello stesso Iran sia degli alleati nella Regione (Irak, Siria, Hezbollah, sciiti dello Yemen e minoranze sciite di Arabia Saudita e Bahrein).
L’accordo sul nucleare consente teoricamente all’Iran di sviluppare la propria influenza fino alle coste del mediterraneo, ne parleremo presto in una nostra analisi. Oggi, intanto, aspettiamo l’annuncio ufficiale di questo accordo e i conseguenti caroselli di auto a Teheran…
Aggiornamento ore 09:33 del 14 luglio 2015
È stato comunicato in maniera ufficiale che Stati Uniti e Iran hanno raggiunto un accordo sul programma atomico dell’Iran. L’Iran vedrà annullato il bando sull’import e export di armi nel gennaio 2016. Le sanzioni verranno ripristinate in 65 giorni se l’Iran violerà i termini dell’accordo tuttavia, come scrivevamo ieri, sarà impossibile ripristinare le sanzioni una volta iniziata la “corsa all’oro” in Iran….
Questo accordo è un terremoto per il mondo intero, quel terremoto di cui parlava Obama mesi fa. Per chi non se lo ricordasse, i terremoti fanno danni…….