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Armi Siriane per Hamas e Jihad del Sinai (via Iran/Irak)

Armi Siriane per Hamas e Jihad del Sinai (via Iran/Irak)

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M 308 IDFUna nave mercantile civile battente bandiera panamense, la Klos C, ha lasciato alcuni giorni fa il Golfo Persico diretto verso il Mar Rosso. La sua destinazione era Port Sudan, quello stesso Port Sudan dove alcuni mesi fa una missione aerea delle Forze Aeree Israeliane ha distrutto una base di assemblaggio missili apparentemente dipendente dell’alleanza sciita Iran-Hezbollah. Quella nave trasportava un carico di armi, razzi dalla gittata di circa 140 Km (gli M-302) centinaia di migliaia di proiettili per armi leggere e decine di colpi di mortaio.
Armi provenienti dalla Siria e che hanno fatto scalo in una zona sciita del Golfo Persico, non sappiamo se nel sud dell’Irak o nell’ovest dell’Iran, e che erano dirette probabilmente sia ai gruppi palestinesi della Jihad Islamica, di Hamas, che ai ribelli egiziani del Sinai.
La nave però non è mai giunta a Port Sudan, perché le fonti dell’intelligence israeliana hanno indicato il bersaglio alle forze speciali di Gerusalemme, le quali si sono organizzate, hanno probabilmente monitorato la Klos C con i dreni israeliani a lungo raggio e con la collaborazione dei sistemi informativi americani. Tuttavia l’America, impegnata nei negoziati con l’Iran, non ha voluto partecipare i prima persona al blizt e ha lasciato campo libero alla marina israelina, la quale senza sparare un solo colpo ha abbordato la nave e l’ha successivamente fatta attraccare, al tramonto del sabato,presso il porto israeliano di Eilat.
Ieri, alla presenza del Primo Ministro Netanyahu Israele ha mostrato il carico della Klos C, per poi tenere un discorso ne quale ha sottolineato che secondo Israele è l’Iran l’organizzatore di questa spedizione. Una spedizione che, secondo il Primo Ministro di Israele, mostra il volto più preoccupante dell’Iran. Netanyahu ha inoltre dichiarato che Israele è deluso dal fatto che l’alto rappresentante della politica estera europea, Baronessa Ashton, oggi a Teheran non abbia fatto un esplicito accenno a questa spedizione di armi diretta nei pressi di Israele.
Alla fine del discorso il Primo Ministro ha ribadito che Israele farà di tutto per prevenire l’arrivo di armi ai confini dello stato ebraico, via mare o via terra non ha importanza.
Questo sequestro prova comunque che in medio oriente le varie fazioni, milizie e stati in perenne lotta fra loro continuano, anche durante i colloqui di pace sia sul nucleare iraniano sia sul trattato di stato palestinese, ad armarsi e a prepararsi al prossimo conflitto.

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  1. Terra di Israele e Palestina, centro del mondo, luogo particolare e unico, fatto da due popoli, tante religioni, fede, storia, turismo, tradizioni, monumenti antichi, alti significati, gente semplice, diversi tipi di paesaggi e un clima piacevole. Tutto questo vive insieme in un territorio dalle dimensioni raccolte. Purtroppo questo luogo è anche teatro di violenza tra i due popoli. In un certo senso è come se tutta la mancanza di pace della nostra terra, partisse proprio da questo centro del mondo. Se ci fosse la vera pace tra Palestina e Israele, credo che si creerebbe un effetto domino che porterebbe serenità ovunque, non solo in Medio Oriente. Questa è la grande prova che i due popoli hanno, una bella responsabilità. La colonizzazione forzata di Israele nello stato palestinese è grave. Il non riconoscimento dello stato di Israele da parte dei palestinesi è grave. Le violenze fatte dalla gente comune di entrambe le parti, sono molto gravi. A volte accadono scene di odio, persecuzioni e insulti nelle strade e tra abitanti vicini e a volte si arriva pure ad uccidere. Però tanti vivono in pace e tolleranza in maniera reciproca. Lo scontro militare invece è portato avanti soprattutto dalle parti più nazionaliste e oltranziste. Il presidente palestinese Mahmud Abbas si impegna, ma non ottiene molto. Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu fa le cose che dice, ma fa di testa sua. Ultraortodossi che pregate tanto, anche voi avete gli stessi doveri degli altri, compreso quello militare. Uno dei disagi della Palestina è di essere composta da due territori separati, uno di questi è bagnato dal mare ed è la Striscia di Gaza, la quale è cambiata, perché non è più accessibile via terra alle forze israeliane come una volta. I suoi tre principali gruppi militari sono Hamas, Jihad Islamica e Cpr, questi in mancanza di un esercito regolare, rappresentano la resistenza armata dei palestinesi e possono ferire il paese ebraico. Per alcuni capi militari e politici israeliani, Gaza è un fortino da conquistare. Anche se è chiaro e scontato, che la potenza e la tecnologia militare israeliana è molto superiore, in questi cinque anni trascorsi, che tipo di armamenti sono arrivati davvero nella Striscia? Oltre le armi che sono state usate negli ultimi due scontri, oggi qual’ è il vero potenziale difensivo di Gaza e dintorni? Ci possono essere delle sorprese, gestite da persone furbe. La sorte dei soldati israeliani che entrano lì dentro è incerta.

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