Abu Musa, la strategica isola che domina la parte navigabile dello stretto di Hormuz occupa da qualche giorno le pagine del nostro sito internet. Questo perchè visto lo stallo sul programma nucleare i rivali del golfo, l’Iran e le monarchie sunnite, proseguono il loro confronto su altri temi, in particolare lo status
Scriviamo ancora di questo argomento perchè nelle prime ore di oggi, giovedì 19 aprile, il comandante delle forze terrestri dell’Iran il generale Ahmad Reza Pourdastan ha dichiarato che se la diplomazia fallisse le forze armate iraniane sono pronte al confronto con le forze “disturbatrici” sul possesso della strategica isola posta nel golfo Persico. ” Non permetteremo a nessuno di portare a termine l’invasione di una parte del territorio del nostro paese” ha dichiarato il comandante delle forze terrestri di Tehran.
È la prima volta che un generale delle forze armate iraniane paventa l’uso della forza contro le nazioni che reclamano il possesso di Abu Musa.
Questa escalation verbale riflette in modo diretto l’aumentata consapevolezza della propria potenza militare da parte della repubblica islamica iraniana, consapevolezza aumentata dal successo attenuto nel recente vertice di Istanbul sul nucleare iraniano, e non solo. In questi mesi si sono infatti succeduti comunicati ufficiali e test di nuovi sistemi d’arma, sistemi di vario genere: dai radar di scoperta ai missili da crociera, passando per nuove unità sootomarine e sistemi missilistici di difesa aerea.
L’Iran si sta affermando sempre di più come potenza regionale in grado di dettare i propri tempi alle diplomazie internazionali, e in grado di difendere con le armi le zone di territorio contese con i paesi vicini, se non addirittura di usare la minaccia come arma diplomatica.
Siamo sicuri che questa non sarà l’ultima volta che sentirete parlare di Abu Musa.
Qui trovate l’articolo della Associated Press che ha dato per prima la notizia delle dichiarazione dell’alto ufficiale iraniano.