Da alcuni mesi seguiamo l’evoluzione della capacità missilistica degli Houti in Yemen. Nonostante la massiccia campagna aerea e terrestre saudita i ribelli Yemeniti continuano ad operare con missili balistici e corto raggio. Tali vettori hanno preso di mira le basi militari saudite a pochi chilometri dalla frontiera ma in almeno due occasioni i missili balistici dei ribelli sono arrivati a circa 80 chilometri dalla capitale saudita Riad.
E’ stupefacente come un gruppo ribelle privo di infrastrutture industriali, privo di industrie chimiche e con minimi mezzi di sussistenza possa assemblare rifornire e lanciare missili balistici in grado di minacciare la capitale dell’Arabia Saudita.
L’ultimo attacco risale a pochi giorni fa e i ribelli hanno diffuso un video che immortala il lancio dei nuovi vettori a raggio esteso. Sono gli stessi vettori che abbiamo osservato in alcune fotografie mesi fa in un deposito delle milizie filo iraniane dello Yemen. Ecco alcune Foto
I missili sono per dimensioni e caratteristiche costruttive molto simili ad alcuni vettori che abbiamo osservato in Iran, imballati e pronti ad essere trasferiti nei siti operativi. Nella nostra elaborazione potete osservare i missili degli Houti e i contenitori di un deposito missilistico in terra iraniana, dove si possono osservare ben allineati circa quaranta primi stadi di missili balistici a corto raggio, privi della testa e naturalmente del combustibile liquido.
Con ciò non vogliamo affermare che l’Iran ha fornito missili balistici ai ribelli dello Yemen, tuttavia è palese che quella che si sta combattendo in Yemen è una guerra che travalica i confini dello stato arabo e, come avvenuto in Siria, siamo in un teatro dove potenze straniere cercano di espandere il loro dominio oltre i confini naturali della loro nazione. Iran e Arabia Saudita, sono ancora una volta i protagonisti di questo scontro.
E’ appurato infatti che truppe saudite e degli Emirati Arabi operano in Yemen e che consiglieri militari dell’Iran partecipano alla pianificazione delle azioni dei filo iraniani. In questo contesto lanciare un missile in direzione della capitale saudita, non è tanto un messaggio di tipo “militare” ma un chiaro avvertimento politico, che tocca punti vitali dell’apparato di governo dell’Arabia Saudita.