GeopoliticalCenter, Geopolitica, Strategia, Analisi Economiche

La voglia di rivalsa dei sunniti del Libano verso la Siria

La guerra civile in Siria oggi e la guerra civile in Libano degli anni 80, un parallelismo a parti invertite che emerge sempre più nitido giorno dopo giorno. All’epoca della guerra civile libanese la Siria fu determinate per le sorti dello scontro etnico-religioso nel paese dei cedri, oggi sembra essere il Libano l’ago della bilancia della guerra civile siriana. Una specie di contrappasso per la Siria che oggi vede combattere sul proprio territorio libanesi sciiti e sunniti uno contro l’altro proprio come trenta anni fa a Beirut.
E proprio Beirut potrebbe nuovamente essere il teatro di nuove battaglie intestine, nuovi scontri interetnici in un paese come il Libano dove non sono ancora sanate le ferite della guerra civile. La voglia di rivincita dei sunniti del Libano è fortissima, troppe le umiliazioni ricevute durante gli anni di occupazione siriana, troppe le vittime sparite senza nemmeno un funerale, troppe le famiglie che ricordano ancora morti in quelle battaglie.
Sebbene il Libano oggi sia avviato verso una fase di sviluppo economico, la presenza di milizie paramilitari è ancora spiccata e queste milizie condizionano la vita quotidiana dei libanesi. La milizia più famosa e organizzata è Hezbollah, il Partito di Dio, un’organizzazione sciita che affianca al proprio apparato militare un sistema di Welfare, originale ma efficace, che la rende molto popolare e non solo esclusivamente tra i libanesi sciiti. Hezbollah viene da sempre identificato come l’estensione libanese dell’asse tra Damasco e Tehran, ed è il nemico principale delle milizie sunnite e salafite che si rifanno alle monarchie sunnite del Golfo.
Tra le due fazioni la guerra non è mai finita e oggi a causa della situazione siriana si potrebbe registrare una ripresa delle ostilità.
La ragione principale è che il principale alleato nella regione di Hezbollah, la Siria, non solo non è più in grado di garantire assistenza all’alleato libanese, ma sono proprio i miliziani di Hezbollah che starebbero fornendo in questi ultimi mesi, e in queste ultime settimane in modo particolare, assistenza alla Siria. Quando parliamo di assistenza possiamo pensare a cose molto concrete, non solo informazioni o aiuti indiretto, ma dobbiamo ipotizzare l’impiego diretto di armi e uomini di Hezbollah nei combattimenti su suolo siriano.
Negli ultimi mesi il numero di combattenti libanesi in Siria sarebbe aumentato vertiginosamente su entrambe gli schieramenti. Alcuni Imam sunniti hanno chiamato alla Jihad e centinaio di volontari hanno risposto e combatterebbero ora in Siria. Parimenti le notizia raccolte dal nostro centro sembrano suggerire la presenza di circa 5000 uomini di Hezbollah impegnati nei combattimenti in Siria.
Dobbiamo segnalarvi che negli ultimi giorni i miliziani sciiti avrebbero subito alcune drammatiche sconfitte, estremamente cruente, che hanno causato la morte di decine di combattenti, anche di alto rango. Se queste notizie trovassero conferma la posizione di Hezbollah, sarebbe estremamente indebolita non solo in Siria ma anche in Libano. Hezbollah potrebbe infatti decidere di ritirarsi dalla Siria e preservare le proprie forze combattenti o continuare sulla strada intrapresa. Allo stato attuale dei fatti entrambe le opzioni non sono opzioni positive del gli sciiti libanesi. La situazione in Siria sta degenerando e le truppe di Hezbollah si trovano in prima linea esposte alle offensive dei ribelli. Se Hezbollah continuerà in questa strategia perderà un numero significativo di combattenti e potrebbe trovarsi in difficoltà nel caso in cui all’interno del Libano esplodesse nuovamente la violenza interetnica. Se Hezbollah si ritardasse dalla Siria rischierebbe di non avere il sostegno necessario per mantenere il completo controllo sul sud del Libano