Il quotidiano turco Hurryet news, riportando una notizia di Anatolia news, riferisce che un team di circa venti ufficiali americani ha visitato per oltre 48 ore una base aerea nel sud della Turchia che potrebbe essere utilizzata insieme alla più famosa Incirlik per un intervento turco-americano in terra siriana. Notizia subito smentita dallo Stato Maggiore Americano e riportata sullo stesso quotidiano. La base aerea è quella di Diyarbakir, base che possiede una pista di dimensioni ragguardevoli in grado di ospitare operazioni, anche in stato di guerra, di tutti gli aeromobili in possesso di Turchia e Nato. Diyarbakir è di grande importanza anche per la sua posizione geografica, distante diverse centinaia di chilometri da Incirlik, può permettere sortite molto più gestibili sotto il punto di vista logistico ( necessità di rifornimenti in volo e durata della sortita ) verso obiettivi della Siria centrale. Ma Diyarbakir ha un problema, ed è un problema strutturale non risolvibile nel giro di alcune settimane. La base aerea di Diyarbakir non dispone infatti di ricoveri protetti per gli aeromobili in numero sufficiente per i mezzi che dovrebbero essere impiegati, ad oggi gli Hangar fortificati sono circa 16, non dispone di capienti bunker antimissile per il personale della base. E questo è un problema non da poco viste le capacità missilistiche del regime di Al Assad. Il regime siriano-Alawita dispone infatti di alcune centinaia di missili a medio raggio che posseggono le capacità necessarie a colpire un obiettivo delle dimensioni della base aerea di Diyarbakir e dispone altresì di testate balistiche in grado di trasportare a diverse centinaia di chilometri delle cluster bomb ideali per distruggere al suolo aerei non protetti da nessuna struttura come nel caso della base di Diyarbakir. Per questo motivo se Diyarbakir dovrà essere utilizzata dalla forze armate turche o americane come una delle basi principali per una azione in Siria dovrà essere difesa da un sistema antimissile di prim’ordine e dovranno essere costruiti alcuni hangar, se non fortificati, almeno in grado di reggere l’impatto delle piccole sub munizioni delle cluster bomb per le decine di aerei che non possono trovare posto all’interno dei pochi hangar fortificati disponibili. Anche per il personale dovranno essere predisposti rifugi adeguati. Tutte queste operazioni impiegheranno come minimo 6/8 settimane a patto di impiegare risorse considerevoli e rendere palese a tutti che si prepara un intervento militare congiunto della Turchia e degli americani in Siria.