Raccogliamo e rilanciamo una notizia che ci arriva da una nostra fonte diretta in Gabon: mercenari del Burundi e del Chad agiscono nel paese seminando morte e paura, mentre l’esercito resta per larga parte immobile osservatore. La denuncia arriva alle nostre pagine dopo la tornata elettorale che ha visto ufficialmente prevalere l’attuale presidente il musulmano Alì Bongo, erede (anche politico) di Omar Bongo presidente del Gabon indipendente, fedele alleato della Francia, Francia che nel passato ha sempre aiutato il clan Bongo nel mantenere una forte presa sul paese.
Oggi la notizia di mercenari stranieri, anch’essi provenienti da paesi in larga maggioranza di fede musulmana, ci indica che la Francia non ha garantito a Bongo l’aiuto che nel passato Parigi aveva sempre concesso al presidente del Gabon. Altro indicatore che emerge è che l’esercito Gabonese potrebbe essere diviso al suo interno e non del tutto fedele al presidente.
La Francia ha supportato le richieste dell’opposizione di un riconteggio dei voti e ora il ricorso per tale procedura è nelle mani della Corte Costituzionale del Gabon.
Infine un resoconto sull’accessibilità ad internet in quello che è uno dei più ricchi paesi dell’Africa Occidentale. La rete è raggiungibile solo per 12 ore al giorno dalle 06 del mattino alle 18, e molti siti non sono raggiungibili anche in questa fascia oraria.
Il silenzio che avvolge la situazione in Gabon non ci meraviglia, in questo mondo iperconnesso ma che (in)spiegabilmente non vede drammi di intere popolazioni, in questo caso non vede la lotta per la libertà del popolo del Gabon.
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