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Un intero battaglione Patriot americano destinato per la Turchia

Fonte MDA
Un patriot PAC2
Non saranno sei lanciatori Patriot che l’America invierà in Turchia ma un intero battaglione formato da quattro “line batteries” ognuna composta da 4 lanciatori. Non era chiaro fino ad oggi quanti lanciatori sarebbero stati portati dalla NATO in Turchia ma dopo la conferma del segretario alla difesa americano Panetta che 400 uomini delle forze armate americane saranno dispiegati in Turchia i nostri analisti hanno calcolato che, vista la contemporanea presenza di altri 800 uomini NATO, provenienti da Germania e Olanda, sul suolo turco gli Stati Uniti potrebbero inviare a difesa dei confini Nato 16 lanciatori Patriot. A questi 16 lanciatori vanno aggiunti i 4 lanciatori tedeschi e i 4 lanciatori olandesi.
Avremo quindi un totale di 24 lanciatori Partriot schierati in Turchia contro 12 lanciatori schierati durante le fasi preparatorie delle due guerra del Golfo contro l’Irak di Saddam Hussein. Viene quindi raddoppiata la capacità difensiva del sistema Patriot schierato in Turchia. Questo piano di difesa organizzato dalla NATO consentirà di coprire una moltitudine di aree strategiche sul suolo turco.
Se i calcoli dei nostri analisti saranno confermati dai fatti nel mese di gennaio, avremo una ulteriore conferma rispetto ai timori della NATO di doversi confrontare con una minaccia missilistica concreta, minaccia forse superiore a quella rappresentata dalla Siria dei giorni nostri.
Dobbiamo infatti ricordare le parole del ministro degli Esteri Turco Devutoglu, che ha dichiarato dopo la decisione della NATO di dispiegare il sistema Patriot che la Turchia potrà contare anche sulle altre due parti del sistema antimissile americano, e cioè i missili SM/3 imbarcati sui cacciatorpediniere AEGIS, e sul sistema di difesa di area THAAD.
Il ministro turco era visibilmente soddisfatto e ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione, riportata dal quotidiano turco in lingua inglese Hurryet News :
Date queste valutazioni i nostri analisti ribadiscono che l’avversario del sistema antimissile multi strato dispiegato in Turchia non possa essere esclusivamente l’ormai limitato arsenale missilistico di Al Assad, ma che il nemico vero possa essere rappresentato dall’arsenale missilistico iraniano, di ben altro spessore in termini numerici e in termini di CEP dei vettori posseduti.