Oggi 27 maggio cerchiamo di fornivi una fotografia della situazione sul campo in Ucraina orientale, dopo lo svolgimento delle elezioni presidenziali indette dal governo di Kiev.
Prima di tutto riportiamo le dichiarazioni dei due governatori degli Oblast’ indipendentisti, i quali hanno deciso di federare le loro due repubbliche indipendentiste in una entità statale chiamata “Nuova Russia”. Nuova Russia un nome non casuale e che riprende le parole del Presidente della Federazione Russa Putin, il quale dopo l’annessione della Crimea si era riferito alle regioni sud orientali dell’Ucraina proprio con la definizione “Nuova Russia”, fatto al quale il nostro sito ha dedicato diversi post.
In questi due Oblast’ non si è votato per le elezioni ucraine e sono continuati i combattimenti a bassa intensità tra forze fedeli e Kiev e indipendentisti.
Un fatto che riteniamo importante segnalare è che molti tratti del confine tra Russia e Donetsk/Lugansk non sono più sotto il controllo delle forze di Kiev. Se questa nostra valutazione verrà confermata non esisterà nessun ostacolo all’afflusso di uomini e materiali per rinforzare le posizioni degli indipendentisti filo russi. Alcuni filmati da noi osservati mostrano centinaia di “volontari” inquadrati in quello che appare ormai un esercito, seppur con numeri relativamente piccoli, fedele ai nuovi leader degli Oblast’ indipendentisti. Centinaia di uomini, ben armati, ben inquadrati, con armi automatiche individuali e armi di reparto (mitragliatrici, razzi e missili anticarro, missili antiaerei spalleggiabili i cosiddetti MANPADS), sfilano per le vie di Slaviansk. Sono uomini abituati a portare armi (e non il fucile da caccia del nonno) abituati a gestire equipaggiamenti pesanti, motivati e con una evidente esperienza di combattimento.
Pensiamo che queste formazioni militari che si possono osservare negli Oblast’ della “Nuova Russia” possano essere militari in congedo che forse hanno preso parte alla guerra in Cecenia e alle operazioni militari russe in Georgia. Uomini non più ufficialmente appartenenti alle forze armate della Federazione Russa, ma in grado di combattere efficacemente le disorganizzate truppe di Kiev.
Se questa fosse la foto della realtà attuale in Ucraina orientale, gli indipendentisti avrebbero ricevuto dalla Russia il tanto invocato aiuto e allo stesso tempo la Federazione Russa non si sarebbe esposta in primissima persona, ottenendo comunque il risultato atteso.
Il nuovo presidente ucraino Poroshenko ha affermato che le operazioni delle forze di sicurezza ucraine ad est continueranno in quanto “non si negozia con i terroristi”. Egli ha inoltre affermato che le forze impiegate ad est sono insufficienti e male equipaggiate, chiedendo con forza che venga implementato l’equipaggiamento e l’addestramento delle unità impegnate ad est.
Simultaneamente a queste affermazioni uomini armati hanno preso possesso dell’aeroporto di Donetsk bloccando tutti i voli in nome delle autorità della autoproclamata repubblica del Donbass. Probabilmente gli stessi uomini armati che potete osservare nel video che segue.
[youtube width=”500″ height=”300″]TZefpTNul1E[/youtube]
Le forze ucraine hanno tentato di riprendere il possesso dell’aeroporto utilizzando anche i pochi mezzi aerei a loro disposizione. La battaglia è infuriata per ore e al momento nel quale scriviamo questo post i filo russi controllano ancora l’aeroporto, sebbene abbiano subito ingenti perdite stimate in circa cinquanta uomini di cui trenta quando un razzo ha colpito un camion che trasportava i miliziani proprio nella zona dell’aeroporto.
L’impressione del nostro gruppo è che i filo russi dei due Oblast’che ora formano la “Nuova Russia” abbiano rivenuto buona parte dell’aiuto del quale avevano bisogno per confrontarsi con lo schieramento messo in campo dal governo temporaneo di Kiev.
Ora vedremo se il nuovo presidente ucraino deciderà veramente di aumentare la pressione contro i filo russi, come avvenuto in l’arte ieri con l’utilizzo intensivo delle forze aeree, e se la nostra teoria dell’Escalation Simmetrica (seppur aggiornata ad Esclation Simmetrica da parte di forze irregolari) verrà confermata o se il Cremlino cesserà di fornire aiuto ai ribelli.
Una nota infine sul mille volte annunciato ritiro dell’esercito russo dai confini con l’Ucraina. Nostre fonti (comunque Open) russe affermano che verranno ritirate gran parte delle truppe ora presenti ai confini con l’Ucraina ma le basi avanzate, i posti di comando e controllo e gli armamenti pesanti rimarranno dove si trovano ora e cioè a circa trenta chilometri dal confine ucraino. Se le immagini satellitari confermeranno questa nostra fonte potremo dire che il ritiro russo è solamente un ritiro di facciata e in poco più di 72 ore, in caso di necessità, le truppe di Putin saranno nuovamente in grado di minacciare la frontiera orientale dell’Ucraina.