Ucraina Orientale massiccio impiego dell’aviazione contro gli indipendentisti
In Ucraina orientale continuano i combattimenti tra gli indipendentisti filo russi e le truppe di Kiev, in particolare la Guardia Nazionale supportata da reparti dell’esercito e dall’aviazione. Ed è proprio l’aviazione che sta diventando sempre più importante nella strategia del governo di Kiev per avere la meglio sui ribelli.
Negli ultimi episodi, in maniera ripetitiva, si è assistito a battaglie a bassa intensità tra l’esercito di Kiev e le brigate degli indipendentisti, battaglie nelle quali le truppe di terra ucraine si sono limitate a tenere impegnati i ribelli senza cercare di sbaragliarli, ma chiamando in supporto l’aviazione per infliggere le maggiori perdite possibili ai filorussi.
E l’aviazione ha risposto utilizzando in maniera sempre più frequente e con maggiore efficacia i su-25, caccia subsonici studiati specificamente per fornire supporto ravvicinato alle truppe.
Questi mezzi, ancor più degli elicotteri d’attacco hanno inflitto gravi danni ai filorussi, non tanto per la propria potenza di fuoco ma per la minor vulnerabilità ai sistemi antiaerei portatili in possesso dei ribelli. I sistemi antiaerei Igla, nelle varie loro versioni, sono nelle disponibilità degli indipendentisti e hanno abbattuto 5/7 elicotteri ucraini dall’inizio della crisi. I Su-25, per quota, velocità e disponibilità di contromisure specifiche, hanno quasi sempre evitato di essere colpiti dai missili dei ribelli e si stanno dimostrando l’elemento che più di tutti sta spostando i rapporti di forza a favore delle forze di Kiev.
Solo una grande disponibilità di sistemi antiaerei portatili potrebbe emettere in difficoltà i piloti dei Su-25 di Kiev essendo necessari 3/4 lanci per ottenere un abbattimento. Contro un velivolo come il Su-25 che disponga di contromisure (Flare) la percentuale di efficacia dei missili Igla è inferiore al 25%.
Vi diamo anche notizia del fatto che i ribelli filorussi hanno il controllo di diversi valichi di frontiera con la Russia, dipenderà quindi solo dalle decisioni politiche del Cremlino l’invio di aiuti, umanitari e militari, alle neonate repubbliche autonomiste. Riteniamo che la giornata odierna, che vede il presidente Putin in Francia per commemorare lo sbarco in Normandia, possa essere una tappa fondamentale nel processo decisionale del Cremlino riguardo la crisi Ucraina. I colloqui, ufficiali e non ufficiali, di Putin con i Leader occidentali avranno comunque un riflesso sulla situazione al confine tra Russia e Ucraina.
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Basta uccidere civili, questo é quello che conta! Qui come Siria in Africa e in ogni altra parte mondo. Il combattente come tale sa’ che la sua vita é in pericolo e combatte per i suoi ideali giusti o sbagliati che siano. Ma quando vedo la gente comune come me, che viene assassinata ( ho ancora negli occhi la donna gravida strangolata a Odessa) allora ogni ragione é vana e si tramuta in violenza fine a sé stessa. Che l’uomo abbia pietà di sé.