La notizia è passata in secondo piano sui media tradizionali, ma è invece un segnale di fortissima tensione tra Russia e Turchia, una tensione talmente alta da non concedere alla Russia di effettuare un volo di osservazione previsto dal trattato Open Sky.
Open Sky è un tratta tra Russia e Occidente, atto a permettere l’accesso regolare di osservatori disarmati nello spazio aereo NATO e Russo, al fine di rafforzare la fiducia reciproca riguardo alla non mobilitazione di forze militare e al rispetto dei trattati sulla limitazione degli armamenti convenzionali e nucleari, decisi con appositi trattati. Negli ultimi dodici mesi 35 voli occidentali hanno percorso i cieli della Federazione Russa, secondo rotte decise dagli equipaggi stranieri, come il Trattato Open Sky prevede. Anche la Turchia è sottoposta al trattato Open Sky. Pochi giorni va avrebbe dovuto svolgere un volo Open Sky operato dalla Federazione Russa. I russi hanno chiesto che la rotta del volo passasse lungo il confine turco-siriano. Una richiesta, russa, pienamente legittima in base al trattato in oggetto. I turchi avrebbero invece impedito che tale volo potesse svolgersi, sollevando proteste e timori a Mosca. Si attende una protesta scritta ufficiale di Mosca
I timori riguardano il fatto che la Turchia stia ammassando truppe nel sud del paese per una possibile azione militare di terra su suolo siriano.
Il nostro gruppo non ha purtroppo accesso a informazioni riservate o ad immagini satellitari delle aree di nostro interesse, tuttavia da settmane registriamo una anomala attività militare turca nei pressi della città di Karkamis.
In questa cittadina, posta nei pressi del confine con la Siria la Turchia sta provvedendo a sminare una facia di terreno di confine. Questa attività, documentata da osservatori locali non ha alcuna spiegazione logica se non la possibilità che ad Ankara si stia valutando una azione di terra in Siria.
Speriamo di capire qualcosa in più dopo il vertice tra Lavrov e Kerry l’11 febbraio p.v.