Sono centinaia, le vittime dell’offensiva delle truppe governative di Kiev nel Donbass. Secondo fonti dei ministeri degli interi e della difesa di Kiev nei combattenti dall’inizio dell’operazione sarebbero morte circa 400 persone, quasi tutte secondo Kiev miliziani filorussi. A questi dati, mai confermati dalle forze indipendentiste, bisogna aggiungere le vittime civili, vittime dei bombardamenti con artiglieria sulle aree urbane, in particolare degli abitati di Staniza Lungansk e Nikolaevk, dove interi isolati sono stati distrutti in seguito ai combattimenti e dalle quali aree giungono foto raccapriccianti di corpi inceneriti e mutilati, foto che preferiamo non mostrarvi come da nostra politica.
Ora la battaglia prosegue verso la frontiera ma le forze ucraine non riescono a conquistare la parte di confine ad est di Luhansk, per fare ciò dovrebbero probabilmente conquistare la città.
In concordanza con questa osservazione le nostre fonti Open ci suggeriscono che le forze ucraine si starebbero concentrando proprio nei pressi della città di
Luhansk per un assalto definitivo, che però in una ambito urbano potrebbe durare giorni e portare alla morte di migliaia di persone, sia direttamente nei combattimenti, sia per le gravi carenze di carattere alimentare (generi di prima necessità inclusa l’acqua già scarseggiano a Lugansk).
Le truppe di Kiev appaiono rafforzate e dispongono di mezzi aerei e blindati che non erano nelle loro disponibilità solo un mese fa. Non è ancora chiaro se questi mezzi sono unità riparate dai servizi tecnici ucraini in questo mese di guerra oppure se sono mezzi che originano da paesi che un tempo appartengano al Patto di Varsavia e che ora cooperano per fornire a Kiev quei mezzi indispensabili alle operazioni militari pianificate dal ministro della Difesa. A questo proposito va ricordato che il Segretario Generale della NATO poche settimane fa aveva annunciato non meglio precisati aiuti militari a Kiev da parte “di singoli paesi dell’alleanza, i quali provvederanno nei modi che riterranno più opportuni”. È quindi possibile che Ungheria, Romania, Polonia abbiano fornito vetusti ma relativamente efficienti mezzi ex sovietici della loro riserva all’Ucraina? Noi non possiamo dare una risposta definita a questa domanda ma questa possibilità è da tenere in considerazione.
Intanto combattimenti sono riportati proprio nella immediata periferia di Lugansk mentre la Russia non sta rispondendo in maniera simmetrica all’offensiva di Kiev ed ai mezzi che le forze armate ucraine utilizzano nel Donbass.
Su tutti i sistemi impiegati ve ne ricordiamo uno solo i BM-30 Smerch lanciarazzi multipli da 300 mm che sono stati caricati con missili contenti submunizioni, roba da guerra vera, non da operazione antiterrorismo….