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Truppe russe si ammassano ad est dell’Ucraina. Deterrente o forze di invasione?

Guerra in Ucraina

Per questo sito e per i suoi lettori leggere che la Federazione Russa ha ammassato truppe al confine orientale dell’Ucraina non è certo una novità.
Chi ci segue conosce questa situazione dalla fine dello scorso mese di febbraio, dobbiamo però riferirvi alcune novità.
La prima riguarda le città dell’Ucraina meridionale ed orientale, parliamo di Mykolaiv, Kherson e Odessa, Kharkov, Lugansk, Donestk città che tramite i rappresentanti cittadini dell’etnia russofona affermano di volersi federare con la Crimea.
Città nelle quali ormai ogni fine settimana si tengono manifestazioni sempre più imponenti per chiedere di essere federati con Mosca. In queste città la polizia fedele a Kiev non interviene per paura di scontri e per il contestuale timore che vittime di origine russa determinino l’intervento delle forze militari del presidente Putin. Esiste quindi un vuoto di potere nelle estreme regioni orientali dell’Ucraina, un vuoto di potere che il governo di Kiev dovrà e vorrà colmare. Ecco in quel momento porterebbe scoccare la scintilla della rivolta violenta e le relative vittime.
Ora il punto sulla presenza militare russa al confine est dell’Ucraina.
Le fonti purtroppo sono scarse e quindi le informazioni non attendibili in senso assoluto. Abbiamo cercato di raccogliere le migliori informazioni possibili in questa settimana e ora ve le riassumiamo.
Tutte le specialità delle forze di terra della Federazione Russa hanno completato esercitazioni con munizioni reali nei poligoni del distretto occidentale e centrale prima di concentrarsi a ridosso della frontiera Ucraina. Hanno compiuto esercitazioni con munizioni reali l’artiglieria, le truppe corazzate, la fanteria meccanizzata, le forze missilistiche antiaeree e le forze nucleari strategiche (che naturalmente hanno impiegato testate da addestramento).
Ora a circa una decina di chilometri dal confine ucraino stimiamo essere presenti circa 50000 uomini delle forze armate russe con circa circa 600 veicoli (corazzati e non) supportati dal necessario comparto logistico e tecnico.
Una indicazione importante è il dispiegamento e la pronta operatività di alcuni ospedali da campo installati poco più ad est dello schieramento militare russo. L’informazione deriva da fonti Open Source e da fotografie ottenute tramite i social media. La presenza di ospedali da campo operativi fa presupporre che il dispiegamento delle truppe russe sia di tipo operativo e non addestrativo. È raro infatti vedere l’approntamento di più strutture sanitarie da campo in piena operatività durante semplici esercitazioni.
Possiamo dunque ragionevolmente considerare lo schieramento russo uno schieramento operativo. Non possiamo invece valutare chiaramente se si tratta di uno schieramento atto a difendere le truppe russe in Crimea nel caso di un attacco ucraino oppure se si tratta di un’armata pronta a prendere il possesso dell’Ucraina orientale.
Probabilmente le forze russe potrebbero assolvere ambedue i compiti, ma in orizzonti temporali diversi.
Fino ad oggi le forze russe sul confine sono sicuramente servite come deterrente contro possibili velleità militari ucraine nei confronti della Crimea controllata da Mosca. Da ieri, dopo che la presenza militare Ucraina in Crimea è stata di fatto azzerata, e dopo che il presidente ucraino Turchinov ha ordinato il ritiro di tutte le truppe ucraine dalla Crimea, la necessità di deterrenza è diminuita. Tuttavia la Crimea riceve dall’Ucraina l’80% dell’acqua potabile necessaria alla propria popolazione e circa il 75% dell’energia elettrica. La presenza militare russa ai confini ucraini oggi può essere ancora vista in funzione di deterrenza contro la tentazione del governo di Kiev di interrompere le forniture idriche ed elettriche alla Crimea.
È innegabile però che un tale apparato militare potrebbe essere anche impiegato per una operazione militare nelle parte orientale dell’Ucraina.
Dobbiamo ricordare che la Russia ha più volte affermato di non avere in programma una azione militare nell’ucraina orientale, ma questa frase non significa necessariamente che la Russia non stia prevedendo uno scenario di questo tipo.
Pochi giorni fa l’ambasciatore russo alle nazioni unite ha dichiarato che “la Russia non aveva in programma di annettere la Crimea”, una frase che a nostro avviso va correlata con le dichiarazioni riguardanti la parte orientale dell’Ucraina.
La Russia più volte si è riservata il diritto di intervenire in Ucraina nel caso in cui fosse in pericolo la vita di concittadini ivi residenti, e questa frase non è in antitesi con la dichiarazione che la Russia non ha in programma una invasione dell’Ucraina.
Se la situazione cambiasse, cambierebbero anche i programmi russi, programmi che prevedono la nascita di un’Ucraina federale non schierata, ne con la NATO, ne con Mosca.
Se l’Ucraina non accettasse di rimenare non allineata, se l’Ucraina non accettasse una forte autonomia per le regioni dell’est, o se cittadini di etnia russa dovessero essere vittime di scontri nell’est del paese, le forze armate russe entreranno combattendo in Ucraina e arriveranno fino al Dnepr, qualunque sia la condanna verbale delle nazioni occidentali o delle Nazioni Unite, di questo noi ne siamo certi.