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Trump: la Corea del Nord è una minaccia, pronta tutta la forza miliare americana

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Il Presidente americano Donald Trump sta seguendo con molta attenzione l’evoluzione delle capacità missilistiche e nucleari della Corea del Nord, che ha direttamente minacciato le forze americane in Estremo Oriente, lanciando quattro missili Scud ER in direzione delle coste Giapponesi, paese nel quale sono presenti importanti basi militari americane.
I quattro missili sono stati lanciati dalla Corea del Nord da un poligono missilistico posto nei pressi della costa occidentale del paese, ed hanno colpito la superficie delle acque internazionali, all’interno della Zona Economica Esclusiva Giapponese, a circa 200 chilometri dalle coste del Giappone.
Il particolare che i missili nord coreani siano stati lanciati dalla costa ovest non è secondaria, in quanto se i vettori fossero stati lanciati della costa est, essi avrebbero agevolmente raggiunto non solo la costa del Giappone, ma anche la base navale di Yokosuka dove è di base il Gruppo Attacco Portaerei della Reagan. I missili Scud non sarebbero invece in grado di colpire la base americana presente sull’isola di Okinawa, tuttavia la Corea del Nord possiede altri vettori in grado di raggiungere l’isola più meridionale del Giappone.

A queste concrete minacce della Corea del Nord gli Stati Uniti sembrano in procinto di rispondere in maniera diretta. Il primo atto concreto messo in atto dalla Casa Bianca è il dispiegamento di emergenza del sistema antimissile THAAD a sud di Seuol. I primi elementi del sistema THAAD sono arrivati in Corea del Sud nella sera del 7 marzo (ieri in Corea, questa mattina in Italia), la totalità del sistema THAAD sarà dispiegato e pronto all’azione, nella nostra analisi, in meno di tre giorni dall’arrivo dei primi aerei con a bordo gli elementi di THAAD.
Con la presenza di THAAD la Corea dispone della protezione del sistema antimissile AEGIS a bordo delle navi americane, dei sistemi Patriot, e Patriot PAC3 operati dalla Corea del Sud e THAAD stesso.
Questo triplice sistema di difesa garantirà, seppur non in maniera integrale, il sud dalla minaccia delle armi atomiche nord coreane installate a bordo dei missili balistici.
Con la presenza di questo sistema antimissile operativo si ampliano anche le possibilità di azione del presidente Trump, che potrebbe ordinare l’abbattimento di qualsiasi ogni altro missile balistico nord coreano dovesse venire lanciato nei prossimi giorni. L’abbattimento dei vettori nord coreani impedirebbe alla Corea del nord di ottenere importanti informazioni sull’evoluzione della tecnologia missilistica, e metterebbe in chiaro che gli Stati Uniti hanno la capacità militare e la volontà politica di impiegare le forze armate americane nella penisola coreana.

Va comunque considerato che la Corea del Nord potrebbe reagire ad una azione di forza degli Stati Uniti replicando in maniera non simmetrica, e colpendo con forse convenzionali le aree contese lungo il confine marittimo occidentale o utilizzare i propri sottomarini contro unità navali della Corea del Sud, complicando ulteriormente una situazione già di per sé caotica per fattori storici e contingenti.
Resta il fatto che Pyongyang ha per la prima volta minacciato direttamente, e concretamente, le forze armate americane presenti in Estremo Oriente sfidando apertamente il presidente americano Trump, e la sua politica di difesa concreta degli interessi dell’America, e dei suoi alleati a livello Globale.
Per manifestare il sostegno suo e degli Stati Uniti al Giappone, Trump ha telefonato al premier giapponese, chiedendo ad Abe di informare il popolo del Giappone che gli Stati Uniti sono al 100% al fianco di Tokyo e che il Giappone può e deve fidarsi in tutto e per tutto dell’alleato americano.
Uno scontro in Estremo Oriente oggi è più probabile.