Il presidente americano Trump ha dato ordine di colpire ed affondare qualsiasi unità miliare iraniana che dovesse minacciare lA flotta americana. La decisone, forse tardiva, della Casa Bianca giunge dopo alcuni giorni nei quali le unità navali delle Guardie della Rivoluzione hanno minacciato diverse unità americane sia nello Stretto di Hormuz sia nel Mare Arabico.
In realtà la decisione del Presidente americano va letta sotto una luce che va oltre il limitato scenario marittimo descritto nell’annuncio della Casa Bianca. Dobbiamo infatti informarvi in maniera compiuta che l’Iran alle prime ore del 22 aprile ha lanciato con successo in orbita polare un satellite militare, su una traiettoria polare. Il satellite, dalle scarse capacità pratiche, avrebbe sorvolato il Nord America per poi perdere l’orbita, dimostrando comunque a Trump ed al mondo che ora l’Iran dispone di un missile balistico intercontinentale. Sì, avete capito bene, un missile balistico intercontinentale. Il vettore utilizzato oggi dall’Iran ha dimostrato di non necessitare di una torre per il suo lancio, ma è stato lanciato direttamente da un TEL (un veicolo di trasporto e lancio), ed è stato rifornito rapidamente di combustibile. Il vettore è un missile a due stadi, il secondo stadio a combustibile solido, con una aerodinamica completamente rivista; insomma i un missile completamente nuovo, moderno, e come abbiamo visto potente ed affidabile. In una parola: un’arma. Un’arma e non un vettore spaziale, un’arma ad alta mobilità e rapidità di impiego non un vettore civile che impiega giorni per essere preparato e lanciato, ma che in poche decine di minuti può decollare e colpire.
Alla luce di quanto osservato oggi si spiega in maniera chiara come mai gli iraniani nei giorni scorsi hanno provocato e minacciato le unità navali americane nel Golfo e nel Mare Arabico, disponevano di un vettore, nuovo e probabilmente già testato dal fornitore, in grado di minacciare gli Stati Uniti Continentali. La minaccia diretta agli Stati Uniti Continentali è una vera e propria Red-Line per il presidente americano, che immediatamente ha reagito ordinando l’aumento del livello di allerta delle forze armane in Medio Oriente e la variazione delle regole di ingaggio nei confronti delle unità militari iraniane.
La dichiarazione di Trump non è un bluff, non è una spacconata, è una variazione concreta e reale della strategia militare americana in Medio Oriente. Monitoreremo quotidianamente la situazione nel Golfo e vi riferiremo con rapidità in caso di necessità sui nostri social e sul sito.
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