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I Trigger event di un intervento militare americano in Medio Oriente

Il nostro gruppo ha partecipato ad una interessante conferenza organizzata dalla NATO Defence College Faundation sotto la Regola di Chatham House. Non possiamo quindi rivelare né il nome dei partecipanti, né ancor meno chi abbia detto cosa. Possiamo però dirvi che erano presenti analisti dei principali centri di studio della regione araba e nordafricana, politici di rilievo, diplomatici e militari di alto rango, in servizio e non, dell’Alleanza Atlantica, della Cina e della Russia, oltre che della regione del Golfo Persico e del Nord Africa, da questo evento deriva il post che vi apprestate a leggere

Gli Stati Uniti mantengono sotto la presidenza Obama una postura militare che deve essere definita quantomeno attendistica. In questi anni il presidente Obama si è rifiutato di ricorrere allo strumento militare tradizionale per supportare sia gli interessi americani, sia gli interessi degli alleati degli Stati Uniti.
Anche con la prossima amministrazione americana è verosimile che questa postura non cambierà in maniera radicale, tuttavia esistono degli “eventi”, degli eventi particolari in grado di far modificare rapidamente la postura militare americana, non solo durante la prossima amministrazione, ma anche sotto la presidenza Obama.
Questi eventi vengono definiti “Trigger Event” e sono, per quanto riguarda un possibile coinvolgimento massiccio delle truppe Usa in Medio Oriente almeno tre.

1) Un attentato su suolo americano che determini un numero altissimo di vittime civili e un impatto devastate sulla società civile americana, come furono gli attentati dell’11 settembre 2001

2) Una guerra tra Turchia e Russia, anche se questo conflitto non fosse il risultato di un calcolo predeterminato di una delle due parti, ma anche se esso dovesse determinarsi a causa di un incidente di confine, di uno scontro in mare, o a causa di una battaglia aerea. L’intervento americano in supporto della Turchia in questo caso sarà altamente probabile anche nel caso in cui la NATO dovesse essere titubante e/o indecisa.

3) Il collasso della Giordania. Mentre i due primi “Trigger Event” sono a nostro avviso, e anche ad avviso degli analisti che hanno discusso con noi questi scenari, poco probabili, altra considerazione merita questo ultimo “Trigger Event”, il quale è il più probabile.
La Giordania vive oggi una situazione molto delicata. I parametri macroeconomici non sono per nulla favorevoli, alta disoccupazione, difficoltà della scarsa industria locale, un elevatissimo numero di profughi da gestire, e la Fratellanza Musulmana che continua a ricercare una via verso il potere. La Giordania potrebbe quindi vivere nei prossimi mesi una stagione di tensione che potrebbe sfociare nel rischio di collasso della Monarchia guidata da Re Abd Allāh II ibn al-Husayn di Giordania.

Riserveremo al Collasso della Giordania e alla Guerra tra Russia e Turchia due nostri scenari, caratterizzati dall’intervento americano in Medio Oriente.

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