È altissima la tensione tra le due Coree, in particolare lungo la linea di demarcazione militare che segna il confine tra i due stati ancora tecnicamente in guerra.
Per due volte a distanza di 24 ore i due eserciti si sono scambiati colpi di mitragliatrice pesante, che hanno colpito i bunker in due diverse aree ai margini della zona demilitarizzata lungo il 38º parallelo.
Il primo incidente nella giornata di sabato, quando una pattuglia di una dozzina di soldati del Nord si sarebbe avvicinata al confine tra i due stati. I sudcoreani li hanno invitati a retrocedere con messaggi vocali, poi sono stati sparati colpi di avvertimento. La pattuglia Nord Coreana è retrocessa ed è inziato lo scambio di colpi di mitragliatrice.
Ieri stessa identica scena, ma in un punto differente del confine a circa cinquanta chilometri dal luogo del primo incidente.
Stesso copione stesse scene.
In serata, mediante una telefonata al proprio omologo sudcoreano, un generale di Pyongyang, incaricato di tenere i collegamenti tra i due eserciti, ha annunciato che le operazioni di pattugliamento a ridosso della linea di demarcazione militare, da parte di pattuglie nord coreane, continueranno e che in caso di ulteriori incidenti, innescati dai colpi di avvertimento dei soldati del sud, la Corea del Nord risponderà molto duramente.
La situazione al confine tra le due Coree, dopo la misteriosa scomparsa di Kim Jong Un e la altrettanto misteriosa sua riapparizione, appare estremamente volatile, e i ripetuti incidenti lungo il confine terreste non possono essere inquadrati come la normalità.
Continueremo a seguire attentamente la vicenda.