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E se la Siria si tenesse le armi chimiche?

E se la Siria si tenesse le armi chimiche?

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E se la Siria si tenesse le armi chimiche? Questa non è solamente una domanda retorica oppure accademica, perché in realtà, in questo preciso istante, è ciò che sta avvenendo. La Siria, dopo aver consegnato una minima quantità di agenti nervini, che sono stati imbarcati su una nave danese a Latakia, ha sospeso tutto,il programma di consegna dell’arsenale chimico all’organizzazione per la la proibizione delle armi chimiche.
Il fatto potrebbe trovare spiegazione nel timore di Al Assad che, una volta privata la Siria del deterrente chimico, l’occidente possa riprendere una campagna a favore dei ribelli siriana che punti al “Regime Change” a Damasco.
L’unica certezza oggi è che la Siria ha sospeso ogni spostamento delle armi chimiche e dei precursori di tali sostanze dai siti di stoccaggio alla regione costiera di Latakia, non adempiendo quindi alle scadenze previste per la consegna dell’arsenale chimico.
Il governo siriani parla di “problemi di sicurezza” che impedirebbero il trasposto delle 500 tonnellate di armi chimiche in possesso di Damasco, nella realtà le motivazioni potrebbero essere altre.
In questi mesi, con la necessità di mettere in sicurezza l’arsenale chimico, Al Assad ha ricevuto appoggio militare dalla Federazione Russa (Carri Armati, Mezzi Corazzati per il Trasporto Truppe, Bombe di Precisione, Pezzi di Ricambio per Aerei ed Elicotteri, Droni) e l’America ha di fatto tollerato l’impiego di questi mezzi anche al di fuori delle missioni strettamente correlate alla messa in sicurezza e trasporto delle armi chimiche.
Una volta rimosse le armi chimiche Al Assad potrebbe veder riprendere l’appoggio americano ai ribelli filo occidentali, sperando di aver ridotto nel mentre le capacità dei gruppi estremisti anti Assad ma anche anti occidentali.
Così Al Assad prende tempo e contemporaneamente cerca di spezzare la ribellione prima di consegnare agli occidentali il suo deterrente chimico.
Ma cosa accadrebbe se nei prossimi tre/quattro mesi Al Assad avesse la meglio sui ribelli e le armi chimiche fossero ancora per gran parte in Siria?
Esiste la possibilità che la Siria cerchi di mantenere una parte del proprio arsenale chimico.
Ebbene questo scenario è da tenere in considerazione in quanto la storia ha dimostrato che le nazioni che si sono private del proprio potere deterrente non convenzionale hanno poi dovuto soccombere dinnanzi a rivolte interne o a vere e proprie guerra di conquista, due esempi su tutti la Libia e l’Irak.
Non è quindi scontato che la Siria di Al Assad consegni nei modi e nei tempi stabiliti tutto il proprio arsenale chimico.

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