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Siria: se Hezbollah non si ritira l’America potrebbe intervenire

Da alcuni giorni si parla in maniera sempre più pressante della questione riguardante la fornitura del sistema S300 PMU alla Siria da parte della Federazione Russa. Il timore che la presenza sul suolo siriano di un sistema antiaereo di così elevate prestazioni possa determinare lo Strike israeliano e la susseguente risposta siriana è fondato, tuttavia secondo i nostri analisti il vero punto di svolta della guerra (non più civile) in Siria potrebbe essere il coinvolgimento americano nel conflitto. L’amministrazione americana a sempre espresso il desiderio di vedere deposto il presidente siriano Al Assad, ma fino ad oggi non ha attuato nessun passo determinate per facilitare il crollo del regime. In queste ultime settimane l’atteggiamento della Casa Bianca sembra essersi modificato e ciò non per il sospetto utilizzo di armi chimiche negli scontri tra ribelli e lealisti, ma per il convogliamento diretto di organizzazioni e stati esteri nello scontro in atto in Siria.
In particolare la Casa Bianca sembra, a detta del nostro gruppo, particolarmente preoccupata per la massiccia presenza di miliziani libanesi di Hezbollah in Siria. La presenza di interi battaglioni della milizia sciita libanese, supportata anche dalla propria artiglieria, è interpretata da Washington come un fatto che potrebbe determinare le sorti del conflitto siriano, riducendo l’indipendenza del paese dall’influenza iraniana e degli sciiti libanesi.
Per questo motivo il Dipartimento di Stato americano ha avuto parole durissime nei confronti di Hezbollah, chiedendo il ritiro immediato e completo di tutti i miliziani libanesi che combattono in Siria.
Lunedì, durante il viaggio in Siria del senatore McCain, i ribelli siriani hanno messo in evidenza con l’influente membro del senato americano, che il nemico più determinato che i ribelli stanno incontrando sono i miliziani sciiti e la delegazione dell’FSA avrebbe richiesto a McCain di favorire un’azione diretta degli Usa contro Hezbollah.
Il mancato ritiro dei miliziani di Hezbollah potrebbe essere quindi la scintilla che determinerebbe l’intervento degli Stati Uniti nel conflitto siriano, rischiando di far rapidamente degenerare il conflitto.
Di seguito la dichiarazione del portavoce del Dipartimento di Stato Usa
[quote type=”large” align=”left”] “We condemn in the strongest terms Hassan Nasrallah’s recent declarations confirming Hezbollah militants’ active role in the fighting in Qusayr and other parts of Syria. This is an unacceptable and extremely dangerous escalation. We demand that Hezbollah withdraw its fighters from Syria immediately. We remain deeply concerned about reports of multiple cross-border security incidents in recent days. We also condemn yesterday’s outrageous attack on a Lebanese army checkpoint near Arsal which killed three soldiers. These and other incidents are stark reminders that the conflict in Syria poses an incredibly dangerous threat to Lebanon’s stability, the people of Lebanon and security. We call on all parties to do their part to act with restraint and respect Lebanon’s stability and security.” U.S. Department of State Spokesperson Jen Psaki [/quote]

photo by: yeowatzup