Il vertice svizzero sulla Siria ha raggiunto un minimo risultato, un risultato che le convenzioni internazionali e la pietas umana avrebbe dovuto raggiungere subito dopo l’inizio delle ostilità in area urbana. A Ginevra è stato deciso che saranno creati corridoi umanitari per consentire l’evacuazione di donne e bambini dal distretto di Homs, che è sotto assedio da circa un anno e città dove non riescono a giungere nemmeno i minimi rifornimenti alimentari.
Come dicevamo la fame non lascia traccia, la morte per fame non permette di individuare chi abbia fisicamente ucciso una persona oppure una etnia intera. Ma i sistemi di intelligence moderni, le reti di intercettazione, i sistemi di guerra cibernetica possono permettere di capire se i vertici di una fazione o di un governo abbiano ordinato agli apparati militari e alle organizzazioni governative di affamare sistematicamente i civili, consci di causare la morte di decine di migliaia di persone, in maggioranza donne e bambini. Questi sistemi vanno usati e i risultati di queste indagini portate al Consiglio si Sicurezza delle Nazioni Unite.
Sapere quindi che verranno aperti corridoi umanitari per permettere l’evacuazione di donne e bambini da Homs ci fa ben sperare per un possibile ravvedimento di entrambe le parti nella maniera di comportarsi verso i civili, di quale parte essi siano ciò non importa.
Tuttavia se non verrano garantiti adeguati rifornimenti alimentari ai civili, non solo a coloro i quali lasceranno Homs, ma a tutti i civili che vivono nelle aree urbane sotto assedio, la guerra in Siria verrà ricordata come una guerra dove la morte della maggior parte dei civili è stata ottenuta usando la fame e lasciando morire intere etnie di inedia, e non per l’utilizzo sui civili delle armi chimiche.
Gli accordi sui corridoi umanitari devono comprendere assicurazioni sui rifornimenti alimentari ai civili siriani, in caso contrario queste persone non moriranno per le granate o le raffiche delle mitragliatrici ma moriranno comunque giorno dopo giorno per la fame.
Aggiornamento del 27 gennaio alle ore 19,00
Il governo siriano si è rifiutato di far accedere aiuti umanitari e scorte alimentari a Homs, il governo americano aveva chiesto che l’evacuazione di donne e bambini fosse abbinata all’arrivo di generi alimentari sia per i profughi sia per chi ancora rimane nella città assediata.