Il 6 ottobre quest’anno in Egitto è stato segnato da un ennesimo bagno di sangue, sia al Cairo che in altre città dell’hinterland della capitale egiziana. Rispondendo alla chiamata dei Fratelli Mussulmani alcune decine di migliaia di persone sono scese in piazza e hanno cercato di forzare i posti di blocco istituiti dall’esercito in varie aree strategiche della capitale egiziana. Gli scontri si sono tramutati in diverse occasioni in scambi di colpi di armi automatiche e alla fine della giornata si contano ufficiosamente 55 morti e quasi 300 feriti.
L’esercito, così come aveva annunciato, non ha esitato ad usare il pugno di ferro per stroncare sul nascere qualsiasi piano di protesta organizzato dalla fratellanza.
Nelle prime ore di ieri mattina inoltre artificieri dell’esercito hanno disinnescato nei pressi di piazza Tahrir un ordigno rudimentale ma in grado di produrre gravi danni.