Questo è il secondo di tre Scenari che il nostro gruppo dedica alla crisi tra Russia e Turchia, gli Scenari non sono previsioni ma ipotetiche evoluzioni di un confronto geopolitico, non vanno assolutamente intesi come una previsione, e non raccontano eventi realmente accaduti, questo deve essere chiaro a tutti…
Base di Sebastopoli 01 Aprile 2016 ore 10:00
Alcuni giorni fa nel Nord della Siria abbiamo assistito al primo vero scontro armato tra Russia e Turchia, truppe Turche mantengono la loro posizione ad Azaz con un intera divisione meccanizzata distribuita tra la cittadina siriana e i dintorni di Kilis, la situazione è molto tesa ma nessuno ha più sparato un colpo da quel pomeriggio del 26 Marzo 2016. A Sebastopoli l’incrociatore lanciamissili Mosca è pronto a salpare per un nuovo turno di servizio nel Mediterraneo Orientale.
Poco dopo le 10 del mattino, salutata dalla banda della base, la nave prende il mare e dirige verso sud scortata dalla Fregata classe Krivak, la nave Pytlivyy 808, e da una corvetta classe Grisha, la nave Kasimov 055
Ankara 29 Marzo 2016
Pochi giorni prima della partenza della nave russa, ad Ankara, si tiene un vertice dei vertici della nazione turca presenti il Primo ministro, il Presidente, il Capo di Stato Maggiore delle forze armate e i vertici dei servizi. I vertici turchi sono sempre più convinti che una guerra con la Russia al confine sud della Turchia sia ormai inevitabile, e che l’unico modo per indebolire la Russia in Siria consista nel bloccare i rifornimenti alle truppe di Mosca schierate ivi schierate, rifornimenti che avvengono principalmente via mare, attraverso gli Stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Per questo motivo al palazzo presidenziale di Ankara si pensa di poter dichiarare la Russia paese ostile e precluderle il passaggio dagli Stretti, come previsto dalla Convenzione di Montreaux al paragrafo 20.
Tuttavia lo scontro di confine avvenuto pochi giorni prima fu determinato da un attacco turco al suolo siriano, quindi la Russia non può essere identificata come paese aggressore, e ad Ankara ormai è chiaro che la NATO dichiarerà la non applicabilità dell’art.5 in caso di scontro con la Russia.
Nella sala Briefing del palazzo presidenziale si cerca quindi una soluzione tattica che possa far cambiare la situazione sul campo, e far si che la Russia venga identificata dalla comunità internazionale, ma prima di tutto dalla NATO, come “paese aggressore” in modo tale che Ankara possa richiedere ed ottenere l’applicazione dell’art.5 della carta di Washington.
Article 5
The Parties agree that an armed attack against one or more of them in Europe or North America shall be considered an attack against them all and consequently they agree that, if such an armed attack occurs, each of them, in exercise of the right of individual or collective self-defence recognised by Article 51 of the Charter of the United Nations, will assist the Party or Parties so attacked by taking forthwith, individually and in concert with the other Parties, such action as it deems necessary, including the use of armed force, to restore and maintain the security of the North Atlantic area.
Any such armed attack and all measures taken as a result thereof shall immediately be reported to the Security Council. Such measures shall be terminated when the Security Council has taken the measures necessary to restore and maintain international peace and security .
Alla fine di una tesa quanto breve discussione viene deciso di inviare in missione al largo di Sebastopoli il sottomarino TCG Batıray S-349, una vecchia unità classe 1978, diesel elettrica con lo scopo di “monitorare”, seppur per un breve periodo di tempo, da distanza estremamente ravvicinata l’incrociatore lanciamissili Mosca, che secondo le informazioni dei servizi segreti turchi dovrebbe salpare da Sebastopoli nei giorni seguenti; ben sapendo che Mosca dovrà inoltre avvertire Ankara del passaggio della nave da guerra russa attraverso il Bosforo e i Dardanelli almeno tre giorni in anticipo sulla data di attraversamento.
La non dichiarata intenzione del gabinetto turco è quella di innescare una azione militare di Mosca contro il sottomarino S-349, potendo così accusare Mosca di aver dato vita ad uno scontro militare e agire quindi di conseguenza
Mar Nero 15 miglia al Largo di Sebastopoli 01 Aprile 2016 – bordo della piattaforma continentale – ore 10:30
E’ in quel punto, a 15 miglia al largo di Sebastopoli che il sottomarino turco attende l’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, un punto del Mare dove il fondale scende repentinamente, dai meno 100 metri fino ad oltre meno 1000 metri, nello spazio circa 8 miglia. Un punto ideale per iniziare la caccia ad un lento e rumoroso incrociatore dell’era sovietica privo di capacità antisommergibile e scortato da una sola corvetta che con il rumore generato dalla Mosca, farà molta fatica ad identificare il sottomarino diesel elettrico di Ankara. Poco a est del sottomarino un moderno drone turco TAI Anka sorvola l’area pronto ad inquadrare la piccola squadra navale guidata dalla Mosca, che esce dal porto di Sebastopoli, nel caso in cui essa decidesse di intraprendere una rotta differente da quella utilizzata abitualmente.
Il Drone però non serve a molto, in quanto l’incrociatore russo, come sempre, punta a sud ovet dirigendosi verso il sottomarino turco in attesa al limite della piattaforma continentale, preceduta dalla fregata Pytlivyy
Mar Nero 17 miglia al largo di Sebastopoli – ore 11.30
La Fregata russa Pytlivyy è ora al traverso del sottomarino turco TCG Batıray, il quale osserva indisturbato il transito del convoglio russo ad una distanza di meno di 2000 metri, il sottomarino turco non ha alcuna possibilità di seguire il gruppo navale russo senza dare segni di se, egli è troppo lento e la sua autonomia è troppo limitata. Tuttavia gli ordini recitano di eseguire una ricognizione fotografica a distanza ravvicinata della nave ammiraglia russa per poi seguirla per il tempo consentito dall’autonomia delle batterie e se necessario utilizzando lo snorkel (uno strumento che permette di accendere i motori termici anche in immersione esso è costituito da un tubo di aerazione e di scarico per i motori diesel). Circa 10 minuti dopo la fregata Pytlivyy si avvicina l’incrociatore lanciamissili Mosca che procede alla velocità di circa 10 nodi. Il comandante del sottomarino turco esegue la ricognizione fotografica da meno di 1100 metri di distanza poi come da ordini superiori, segue a questa distanza l’incrociatore russo, risalendo ogni 10 minuti a quota periscopica per la conferma della distanza dell’oggetto della sua missione. Il comandante tuttavia è preoccupato per la fase successiva di questa strana missione, a 10 nodi le batterie del sottomarino hanno una durata di circa 8-9 ore, ma tra circa 6 ore dovrà per forza restare a quota periscopica e attivare lo snorkel per mantenere questa velocità, e tenere un poco di energia nelle batterie in caso di necessità.
Mar Nero 65 miglia a sud ovest di Sebastopoli – ore 18:00
E’ il tramonto nel Mar Nero e il sottomarino turco è pronto ad attivare i motori diesel per proseguire la missione di osservazione nei confronti della nave russa. Il TCG Batıray sale a 12 metri di profondità e attiva i motori diesel dopo aver esteso lo Snorkel.
Due minuti dopo a bordo della Fregata russa Pytlivyy il sottufficiale addetto al sonar preme il pulsante di allarme che gli permette di parlare immediatamente con l’ufficiale di servizio. Un nuovo contatto è stato rilevato dal sonar Ox Tail LF VDS (un sonar trainato a profondità variabile).
Il contatto è a meno di 1000 metri dalla Mosca, è chiaramente un sottomarino NATO che stranamente procede con i motori diesel accesi e lo snorkel alzato.
Viene informato il comandante della Fregata e il Contrammiraglio che ha il comando del gruppo navale. Vista l’estrema vicinanza del sottomarino turco viene impartito l’ordine di pronti al combattimento, le tre navi accelerano rapidamente, il Mosca vira a nord allontanandosi dal sottomarino, mentre la fregata di scorta inverte la rotta e punta diretta sul rilevamento del sub. La manovra è rapidissima in meno di 4 minuti la fregata russa si trova con la prua rivolta verso il sottomarino di Ankara che procede ancora a 12 nodi. Il comandante turco viene informato della variazione di velocità e direzione del Mosca, così come del fatto che la fregata russa procede al circa 30 nodi in direzione del sotttomarino.
Il comandante del sottomarino turco ora ha un problema serio, come comportarsi dinanzi alla reazione Russa? Le istruzioni ricevute dal comando recitano di “agire nel rispetto del diritto del mare, senza piegarsi a richieste russe esercitate al di fuori di tale normativa”.
Egli ha poca energia nelle batterie e teme che immergersi possa indurre nei russi il timore di un atto ostile quindi egli mantiene la propria rotta e velocità mentre la fregata russa punta il suo rilevamento.
Nel mentre nella sala sonar della fregata russa si esaminano le traccie audio e la minaccia viene identificata in un sommergibile turco Type 209. All’identificazione seguono momenti di vero caos, la parola turco porta alla mente dei russi l’abbattimento del SU-24 di alcuni mesi fa, e più ancora l’attacco di artiglieria che è costato la vita a 7 militari di Mosca pochi giorni prima. Il comandante russo è certo che quel sottomarino è una minaccia e aver acceso i motori Diesel risponde ad un piano organizzato da Ankara per mettere in pericolo l’incrociatore russo. Tuttavia la decisione di aprire il fuoco non è motivata al momento. La decisione del comandante russo è però ormai presa quel sottomarino deve allontanarsi da lì. Il comandante russo ordina di mantenere la prua sul rilevamento dello snorkel, egli è pronto alla collisione pur di far immergere quel sottomarino e fargli spegnere quei motori diesel che non gli permettono di aver un chiaro quadro della situazione al di sotto del livello del mare.
Mar Nero 65 miglia al largo di Sebastopoli – ore 18:12
Quando il comandante turco si è reso contro che i russi non avrebbero deviato dalla loro rotta era troppo tardi, l’ordine di immersione rapida complicato dai motori diesel accesi e dallo snorkel esteso. Il sottomarino turco era sceso di solo un paio di metri, troppo pochi per evitare la collisione tra la torretta e la chiglia della fregata russa, quando un forte colpo sugue di pochissimo l’allarme di collisione lanciato dalla sala comando del sottomarino. Il sottomarino TCG Batıray è gravemente danneggiato, poca energia nelle batterie e sotto di lui un fondale di oltre 1000 metri. La decisione non può essere che una: Emersione.
La Fregata russa ammaccata ma integra si avvicina al sottomarino turco, le armi di bordo spianate; l’allarme rimbalzato rapidamente al comando della flotta di Sebastopoli e a Mosca.
Mar Nero 65 miglia al largo di Sebastopoli – ore 18:52
Mentre il sottomarino Turco si arrende, la Fregata russa porta soccorso ai miitari feriti dell’unità speronata, e valuta i propri danni in particolare al timone e all’asse dell’elica di dritta.
Il sottomarino turco non può comunicare con Ankara a proposito della sua attuale situazione e in Turchia i media iniziano a riportare la notizia che un sottomarino turco è disperso nel Mar Nero, mentre era impegnato ad osservare i movimenti della flotta russa.
Subito dopo le reti televisive russe rilasciano una Breaking News che annuncia che un sottomarino turco ha minacciato la normale navigazione di una task force navale russa in acque internazionali e che esso ha colliso con una nave della Federazione Russa, che cercava di tenere il sottomarino turco a distanza dall’ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero.
Il governo Turco chiede la riunione di emergenza del Consiglio Atlantico asserendo che un sottomarino della Turchia è stata attaccato da unità Russe.
Mentre viene richiesta la riunione della NATO, 4 aerei F-16 di Ankara vengono armati con due missili Harpoon ognuno e si preparano a decollare per dare supporto al sottomarino emerso al largo di Sebastopoli, localizzato grazie a una boa di emergenza lanciata dal comandante del mezzo al momento della dichiarata emergenza.
L’incrociatore lanciamissili russo Mosca ha intanto ricevuto intanto l’ordine di aprire il fuoco contro ogni traccia radar ritenuta ostile che non osservi una distanza di rispetto di 70 miglia dalla Task Force navale. La decisione di Mosca viene comunicata al consiglio atlantico tramite l’ambasciatore russo a Bruxelles, allo stesso tempo la Russia richiede una riunione urgente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Mar Nero 90 miglia a sud ovest dell’incrociatore Mosca ore 19:47
Una squadriglia di 4 F-16 di dirige a bassa quota verso il punto della collisione tra il sottomarino turco e la fregata russa. I radar di scoperta dell’incrociatore Mosca li inquadrano ad intermittenza a 300 piedi di quota e 500 nodi di velocità. Dalla centrale di comando, sulle frequenze internazionali partono avvisi multipli che la flotta russa ha ordine di ingaggiare e abbattere ogni aereo militare turco che si dovesse avvicinare a meno di 70 miglia dalla squadra navale. Nessuna risposta giunge dagli F-16 turchi, nessuno comprende se essi abbiano intenzioni ostili, o se essi non abbiano semplicemente sentito gli avvisi emessi via radio. Gli F-16 continuano sulla loro rotta. l’incrociatore Mosca attiva il Radar di Tiro e chiede supporto aereo al comando della flotta russa di Sebastopoli.
Aeroporto di Belbek Crimea ore 19:47
E’ stato di guerra all’aeroporto di Belbek tutti i tecnici e i piloti in licenza vengono richiamati in servizio, ogni caccia efficiente viene rifornito e armato pronto ad ogni evenienza, i sitemi antiaerei S-300 sono resi tutti operativi e viene chiuso lo spazio aereo ai voli civili. Queste procedure vanno avanti già da oltre 30 minuti ma nessun mezzo ancora è stato fatto decollare, la situazione è confusa e la consapevolezza della situazione tattica da parte del comando russo non completa.
Alle 19:47 a due coppie di caccia Su-30 SM viene dato l’ordine di decollo immediato su allarme dopo la richiesta del comandante della Mosca, la prima coppia sarà in volo alle 19:59, la seconda 6 minuti dopo.
Mar Nero 60 miglia a sud ovest dell’incrociatore Mosca ore 19:50
Gli F-16 turchi si trovano a 60 miglia della Mosca e continuino sulla loro rotta, il comandante della nave russa chiede con insistenza al comando di Sebastopoli dove sia la copertura aerea, gli viene riferito che essa non sarà disponibile per almeno altri 6/8 minuti, una eternità per la situazione attuale del gruppo navale russo. Ora è solo il comandante dell’unità nave russa a dover decidere il da farsi, egli ha con se le direttive scritte del presidente Putin: “ingaggiare e distruggere ogni forza ostile minacci le unità della Federazione”.
Per il comandante russo quei 4 F-16 che si avvicinano sono una forza ostile che minaccia la sua nave; il comandante da ordine di aprire il fuoco con i SA-N-6 quando ormai gli F.16 si trovano a 45 miglia dalla Task force navale russa.
Gli F-16 riescono a evitare di essere abbattuti dai missili russi ma per eseguire le manovre evasive necessarie si liberano dei serbatoi ausiliari e dei missili antinave, dovendo così rientrare alla base.
Pochi minuti dopo il gruppo navale russo ha finalmente la copertura aerea richiesta e anche alla luce della posizione del sito della collisione tra il sottomarino turco e la fregata di Mosca, i russi hanno il relativo controllo della situazione.
Ad Ankara intanto si annuncia un discorso alla televisione del presidente della repubblica.
Ankara ore 20:45 Reti Unificate
Il presidente della Turchia parla alla nazione a reti unificate, egli racconta la verità della Turchia a proposito dello scontro avvenuto nel Mar Nero, e dopo aver comunicato che l’equipaggio del sottomarino è in gran parte incolume, addossa alla Russia la piena responsabilità dell’accaduto affermando che solo la preparazione e la professionalità delle forze armate turche hanno evitato un vero e proprio bagno di sangue. Poi l’annuncio che ognuno di noi temeva: la Russia è una Nazione Ostile, la Turchia nega il transito di ogni unità civile o militare Russa attraverso il Bosforo o i Dardanelli in base all’arti 20 della Convenzione di Montreaux.
Bruxelles ore 21:00 Consiglio Atlantico
Le parole del presidente turco vengono ascoltate in diretta dal Consiglio Atlantico riunito in seduta di emergenza. Dopo la dichiarazione del presidente molti ambasciatori alzano il telefono per consultarsi con i propri governi, tutti sono consci che la Turchia potrebbe presto essere in Guerra con la Russia e tutti si chiedono cosa farà ora la NATO…..
Continua nel terzo scenario “Russia e Turchia Guerra Totale” che verrà pubblicato la prossima settimana.