S-300 russi all’Iran: una versione obsoleta
E’ di questi giorni la notizia dell’arrivo in Iran dei primi moduli del sistema difensivo terra-aria russo S-300 a suo tempo ordinato da Teheran ma fin ora mai consegnato da Mosca. Chi si aspettava di vedere il meglio della tecnologia russa in mani iraniane ha dovuto ricredersi, in quanto già dalle prime immagini a disposizione è parso subito evidente che il materiale consegnato non era ne di ultima generazione ne di recente fabbricazione.
Le componenti arrivate in Iran infatti fanno tutte parte del sistema S-300, ma nella versione ormai superata PMU-1, realizzata e messa in servizio nei primi anni novanta (1993) e già resa obsoleta dalla variante PMU-2 , introdotta nel 1997.
Il vettore in uso in tale sistema è il 48N6, missile a propellente solido con un range operativo di 150 km ed una velocità massima di 2000 m/s. La testata bellica è di 150 kg a frammentazione ed è accreditato nel poter ingaggiare bersagli con una velocità massima di 2800 m/s.
Evidentemente Mosca con l’invio in Iran dei PMU-1 ha voluto, per così dire, accontentare le pressanti richieste iraniane senza però scontentare troppo un altro importante alleato della regione , Israele.
Infatti se le forniture degli S-300 continueranno (non interrompendosi ai pochi moduli consegnati in questi giorni) consentiranno all’Iran di godere di un sensibile accrescimento delle capacità operative della propria linea di difesa aerea basata a terra, ma non a tal punto da rendere i siti nucleari persiani al riparo da eventuali incursioni aeree israeliane.
Le tensioni tra Mosca e Teheran hanno sicuramente influito sulla “vicenda S-300”, ma forse ancor di più Putin ha voluto mantenere inalterato il rapporto (molto più forte di quanto possa apparire) con Gerusalemme impedendo che tecnologie di punta come le ultimissime versioni del sistema -300, od addirittura -400, potessero destabilizzare il già molto precario equilibrio della regione.
Dobbiamo tuttavia evidenziare la presenza di un radar della serie 64N6 che migliora notevolmente le prestazioni di scoperta del sistema di difesa aerea in oggetto, non abbiamo invece osservato nessun radar di ingaggio 30N6.
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Ritengo probabile che sia andata come descrivete ma di questa faccenda c’è anche la versione del “contentino” agli iraniani.
Sembra che i russi facessero pressioni per vendere gli S-300VM ma gli iraniani non lo volevano, così gli hanno sbolognato il PMU-1 giusto per rispettare il contratto.