Da settimane seguiamo il rafforzamento del contingente militare russo nella fascia costiera della Siria, e più precisamente nei pressi della città di Latakia. Si è detto e si è scritto molto in queste settimane riguardo alla presenza di forze militari russe in quella regione. Oggi il nostro gruppo vuole fornire ai nostri amici e lettori il punto di vista di GeopoliticalCenter.
A nostro avviso le forze militari della federazione russa in Siria hanno due obiettivi assegnati. Il primo obiettivo è quello di impedire infiltrazioni di formazione in ribelli (qualunque sia il loro orientamento politico) nella fascia costiera della Siria, dove è presente la base navale di Tartus. Questo obiettivo è di vitale importanza per Mosca, permette di mantenere vivo il governo di Assad e permette il mantenimento dell’ultima base navale russa nel mar Mediterraneo. A tal fine sono stati dispiegati in Siria uomini e mezzi dell’810º reggimento di Fanteria di Marina, carri T-90, e blindati di varia natura, e caccia SU-25.
Ma esiste anche un secondo obiettivo, per nulla meno importante, e che riveste un interesse geopolitico globale ben più importante del primo.
Mosca ha creato una zona di spazio aereo siriano all’interno della quale sarà impedito con la forza l’accesso a qualsiasi velivolo non autorizzato, una cosiddetta A2/AD (Anti Access/Area Denial). In base a questo obiettivo trova giustificazione la presenza, nella fascia costiera siriana, sistemi di difesa aerea al lungo medio e breve raggio di azione: S-300 PMU (SA-20) BUK M-1 (SA-11) Pantstir S-1 (SA-22). Allo stesso scopo sono dispiegati Siria caccia modello SU-30 SM e Almeno un IL 20, mezzo non ancora osservato a Latakia a del quale disponiamo di un video ripreso nel nord della Siria e che trovata a fine post.
La No Fly Zone russa sul territorio siriano troverà una sua estensione anche nelle acque prospicienti la Siria. In queste settimane abbiamo assistito alla creazione di una task force navale in grado di instaurare quella che noi definiamo una “No Sail Zone”. Seppur con tutte le limitazioni imposte da una flotta di superficie datata e fortemente ridotta nei numeri, se paragonata alla potentissima flotta dell’Unione Sovietica, la Russia è in grado di garantire un perimetro di sicurezza che si estende dalla costa siriana fino a circa 40/50 miglia la largo di Tarus. Lo schieramento russo nel mediterraneo comprende una decina di unità combattenti che coprono l’intero spettro delle necessità tattiche di una battaglia aeronavale. È presente nel mediterraneo l’ammiraglia della flotta del Mar Nero, l’Incrociatore ex classe Slava “Moskva”, la nave antisommergibili Smetlivy, due corvette classe Tarantula, e una classe Nanuchka, due sottomarini nucleari da attacco, che presto dovrebbero essere raggiunti da un classe Kilo di nuova costruzione ora ormeggiato a Sebastopoli. Il sistema di difesa marittimo è completato dei missili Yakhont P-800 (SSC-5) presenti secondo affidabili fonti ora a Latakia e caccia SU-24 e SU-34. Questo schieramento oltre che provvedere ad una bolla A2/AD nelle acque della Siria, funge anche da scorta per le numerose navi, sia da sbarco anfibio che mercantili, che in queste settimane trasportano in Siria attrezzatura pesante militare.
La Russia ha quindi creato una bolla A2/AD che serve come protezione delle proprie forze che operano in Siria e del naviglio che le rifornisce. La bolla A2/AD si estende nel Mar Neroche risulta interamente sotto la copertura dei sistemi antinave P-800 (SSC-5) e antiaerei/antimissile S-400 (SA-21) e S-300 (SA-20). Tale sistema difensivo non è pensato contro lo Stato Islamico ma contro nazioni che posseggono ingenti capacità aeronavali.
La Russia ha trasportato in Siria numerosi caccia facendoli volare a trasfonder spento nelle immediate vicinanze di aeri Cargo di grandi dimensioni; alla stessa maniera è possibile che siano stai fatti arrivare in Siria sistemi missilistici camuffati all’interno di apparentemente innocui container merci civili, si tratta dei sistemi Club-K visti per la prima volta in mostra statica nel 2011 e oggi probabilmente operativi, la loro foto è nel post che avete appena letto.
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Photo Credit: Vitaly V. Kuzmin Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license