Diciamolo subito tanto per non creare dubbi o fraintendimenti: noi non ci fidiamo del presidente iraniano Rohani. Non abbiamo un motivo personale di diffidenza per Rohani e non soffriamo di Iranfobia ma l’uomo che abbiamo davanti è uno scaltro statista, un rivoluzionario integralista della prima ora, il negoziatore che prese in giro il mondo nel 2003 con il primo accordo sul nucleare iraniano, il ministro della difesa della guerra Iran Irak.
Ma per tutti invece il presidente Iraniano è “il moderato” Rohani, il riformista Rohani, il modernizzatore Rohani. Invece secondo noi siamo in preda ad una allucinazione collettiva, un enorme fraintendimento di massa, generato dal desiderio di accordo diplomatico di Obama di sconvolgere l’equilibrio geopolitico del Medio Oriente, di rendere l’Iran indipendente dalla Russia, costi quel che costi.
Così tutti immaginano Rohani come un agnello della pace, l’unico uomo in grado di riportare equilibrio in una regione che tutto può avere tranne che equilibrio, un agnello che ci permetterà di sconfiggere i terroristi del califfato, ma che allo stesso tempo finanzia e sovvenziona il terrorismo sciita in Medio Oriente. Anche il Papa ha di contributo a far identificare in occidente Rohani come il nostro alleato più prezioso e affidabile nel Golfo Persico e nel Medio Oriente, un uomo di Pace e in grado di fermare il terrorismo, arrivando perfino a parlare di “comuni valori spirituali” tra il Vaticano e l’Iran degli Ayatollah.
Quindi il presidente Rohani, per i media tradizionali e per la gran parte dell’opinione pubblica, è un agnello moderato, ma solo all’esterno perché dietro questa maschera egli rimane un lupo estremamente intelligente che cerca di ottenere il massimo non solo per l’Iran ma per l’Iran teocratico della rivoluzione Komeinista, un Iran dove uomini e donne non possono toccarsi in pubblico, nemmeno tenersi per mano, dove le donne sono obbligate a portare il velo per legge, dove alle donne è proibito guardare una partita di pallavolo maschile, dove i Gay dichiarati possono essere impiccati, dove negli anni della presidenza Rohanisono stati giustiziate 2300 (duemilatrecento) persone inclusi minorenni, cifre che fanno concorrenza solo al Califfato Islamico. Ecco chi abbiamo accolto con tutti gli onori, ecco per chi abbiamo rinunciato alla nostra cultura, a tavola e in Campidoglio, coprendo le statue greco romane che rappresentavano corpi nudi, e chissà che fine avrebbero fatto quelle statue, con i genitali scoperti se si fossero trovate nelle Teheran della rivoluzione Komeinista nel 1979, quando Rohani arrivò a Teheran da Parigi per purificare il paese….