Rapid Trident, un nome familiare a pochi, ma che potrebbe determinare un picco nella tensione tra Russia e NATO sulla questione ucraina. Rapid Trident è una esercitazione che si svolge da oltre cinque anni e vede coinvolte truppe NATO e non (saranno presenti anche la Georgia e la Moldavia oltre a 11 nazioni della NATO) e truppe Ucraine che si addestrano nell’Ovest del paese.
L’esercitazione coinvolge da sempre reparti logistici e truppe combattenti, in particolare aviotrasportate. Per quest’anno l’esercitazione era programmata per il 15 e 16 settembre e tale programmazione non è mutata, a differenza di quanto fecero in passato gli americani, sia con l’Egitto sia con Israele, se tali esercitazioni cadevano in prossimità di eventi che avevano reso tesa la situazione nei paesi ospitanti.
In Ucraina è in atto una guerra e gli Stati Uniti non solo non hanno sospeso l’esercitazione, ma hanno fatto affluire truppe e mezzi aerei ai confini della Russia. Simultaneamente una task force navale composta da quattro unità (una Francese, una Americana, una Spagnola e una Canadese) è dal giorno 7 nel mar nero e fornirà supporto dal mare alle forze NATO di terra in Ucraina.
Questa scelta, e cioè quella di non sospendere l’esercitazione, è un messaggio a Mosca, un messaggio che ribadisce la presenza fisica delle truppe americane al fianco degli ucraini anche in una situazione di guerra. Durante i due giorni di Rapid Trident i russi vedranno ad un’ora di volo dai confini paracadutisti americani lanciarsi dai C-130, caccia F-16, F-15 e F-18 volare ai confini dello spazio aereo tra Repubbliche Baltiche-Polonia-Romania e Ucraina, supportati da aerei AWACS, una squadra navale con una unità AEGIS incrociare nel Mar Nero e, forse, una portaerei nucleare con il suo gruppo di attacco solcare le acque del mediterraneo orientale. Una situazione che metterà molto nervosismo addosso ai generali di Putin che risponderanno a Rapid Trident con una complessa esercitazione delle forze strategiche nucleari della Federazione Russa, ribadendo il fatto che al fianco delle forze convenzionali russe (ancora qualitativamente forse inferiori allo standard NATO) la Russia detiene un efficiente arsenale nucleare che rimane, nelle intenzioni del Cremlino, il fulcro del sistema difensivo (ed in alcuni casi offensivo) della Federazione Russa.
Se gestita in maniera superficiale e senza tener presente i timori della parte avversa potrebbe determinare un maggior coinvolgimento della Russia nella Guerra in Ucraina e, se le esercitazioni NATO-Ucraina dovessero diventare più frequenti e di maggior durata, truppe NATO e truppe di Mosca potrebbero trovarsi faccia a faccia sul fiume Dniepr, e questo è uno scenario che nessuno di questo sito vuole nè immaginare nè tantomeno raccontare.
Foto U.S. Army