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Quando Chamberlain ritornò da Monaco con la Pace per il mondo

ChamberlainQuando Chamberlain ritornò da Monaco, dalla Conferenza di Monaco, nel 1938 fu accolto al suo arrivo all’aeroporto da una folla (selezionata) festante.
Quando Chamberlain ritornò da Monaco in quell’aeroporto fu organizzato qualcosa a metà tra un comizio e una conferenza stampa. Il primo ministro inglese attorniato da giornalisti, politici, amici e neutralisti annunciò la vittoria della Pace.


Quando Chamberlain ritornò da Monaco e iniziò a parlare al mondo, sventolava come una bandiera come fosse la sua bandiera, un pezzo di carta che recava in calce la sua firma e quella del cancelliere del Reich tedesco “Herr Hitler” come lo chiamava Chamberlain. In base a quel pezzo di carta, e a promesse non corroborate da fatti o dalla storia del proprio interlocutore, la Gran Bretagna iniziava un sogno che si sarebbe trasformato nel giro di poco tempo in un incubo. La Gran Bretagna in quei giorni si addormentò beata nel sogno della pace, si risvegliò un anno dopo nell’incubo della guerra; si addormento fidandosi delle promesse di un dittatore che annunciava da anni al mondo la sua voglia di vendetta per il passato, e si risveglio con centinaia di migliaia di uomini richiamati in armi e decine di migliaia di operai edili impegnati a scavare Bunker in tutta Londra.
Quando Chamberlain ritornò da Monaco non tutti si erano però assopiti nell’illusione della pace ottenuta senza fatica, sangue e battaglia.
Pochi giorni dopo la Conferenza di Monaco il parlamento di Londra si riunì per discutere l’accordo di Pace negoziato da Chamberlain con Hitler, un accordo che non concedeva nessun vantaggio alla Gran Bretagna e che consentiva alla Germania di impossessarsi della regione industriale dei Sudeti e poco dopo dell’intera Cecoslovacchia. Ma nel parlamento, uscendo dal coro delle lodi a Chamberlain un uomo caparbio, duro e visionario prese la parola per dire senza peli sulla lingua ciò che pensava dell’accordo di Monaco, un accordo che barattava la “sicurezza” di Francia e Gran Bretagna con la libertà di una nazione, la Cecoslovacchia.
Quell’uomo si chiamava Wiston Churchill e più volte, nei mesi passati, ricordò al mondo le aspirazioni e gli obiettivi dei tedeschi. Quel giorno la frase pronunciata da Churchill fu un’analisi sintetica ed impeccabile della situazione presente e una visione ineccepibile del futuro.
Egli disse:” Britain and France had to choose between war and dishonour. They chose dishonour. They will have war.” (La Gran Bretagna e la Francia dovettero scegliere tra la guerra e il disonore. Essi scelsero il disonore. Essi avranno la guerra).
Anche oggi si festeggia la Pace, speriamo di non dover vivere domani la guerra anche perché non si vede nessun Churchill nell’orizzonte mondiale.