Putin vola a Pechino, ventiquattro ore dopo aver annunciato il ritiro delle truppe russe dal confine ucraino, per firmare con il presidente cinese un accordo sulle future forniture di energia dalla Federazione Russa alla Cina.
Il nostro sito vi aveva anticipato una settimana fa la stipula di questo contratto che prevede la costruzione in poco più di quattro anni di un gigantesco gasdotto che porterà a regime 60 miliardi di metri cubi di gas alla Cina affamata di energia.
Il gasdotto inizierà a funzionare nel 2018 con una portata di 38 miliardi di metri cubi, che verrà incrementata a 60 miliardi nei tre anni successivi.
Dinnanzi a questi numeri le forniture di gas russo all’Europa appaiono non più vitali nel medio periodo per l’economia russa, sebbene vista la presenza delle reti di trasposto esistenti l’esportazione di gas verso l’Europa sia una importante fonte di introiti aggiuntivi per una Federazione Russa orientata comunque verso est.
Al fianco dei contratti energetici, ma in maniera più “riservata”, è molto probabile che Cina e Russia firmino accordi di cooperazione in campo militare. La tecnologia cinese, seppur in constante miglioramento, non può considerarsi ancora in grado di contrastare autonomamente la potenza militare americana, che appare oggi il più grande ostacolo per le mire di espansione territoriale, in particolare marittima, della Repubblica Popolare Cinese.
La collaborazione con Mosca nel campo della missilistica, aeronautica e dell’industria navale potrebbe consentire a Pechino di chiudere il gap con Washington nel giro di circa quindici anni, un arco temporale che ai più può sembrare molto lungo ma che vista la situazione sul campo appare più che ottimistico.
Aggiornamento ore 16,30
Non è stato firmato, almeno ufficialmente, nessun accordo tra Russia e Cina per quanto riguarda le forniture di energia. Lo fa sapere un comunicato della presidenza cinese.
Aggiornamento ore 12,30 del 21 maggio 2014
Dopo dieci anni di trattative Cina e Federazione Russa hanno firmato un contratto trentennale per la fornitura di gas russo alla Cina. Il contratto del valore di 400 miliardi di dollari determina la costruzione di una serie di gasdotti che saranno in servizio a partire dal 2018 i costi di costruzione saranno in gran parte a carico di Pechino.