L’America invia rinforzi cospicui in Estremo Oriente, la politica del “Pivot to Pacific” continua senza alcuna variazione nonostante l’instabilità del bacino del mediterraneo e dell’intero Medio Oriente.
Nei prossimi giorni verranno dislocati in Corea del Sud altri 20 carri armati M1A2 Abrams e 20 veicoli corazzati per il trasposto truppe, così come arriveranno 12 F-16S che rimarranno per tutta la loro vita operativa in Estremo Oriente. Questi F-16 per i prossimi anni rimarranno in Corea del Sud.
In Giappone arriveranno invece altri 12 F-22 Raptor in aggiunta a quelli già presenti nell’isola giapponese di Okinawa.
Ma, come vi racconteremo in un post dedicato, anche una portaerei nucleare americana e il suo gruppo di attacco verrà spostata dall’oceano Atlantico al Pacifico, variando la sua base operativa da Norfolk a San Diego. Ciò permettere agli Stati Uniti di mantenere due gruppi di attacco portaerei costantemente dispiegabili in Estremo Oriente con un minimo preavviso.
La strategia americana riflette la volontà del
Presidente Obama di ostacolare, anche militarmente, l’espansione cinese nel Pacifico e cercare di essere pronti nel caso di incidenti militari nella penisola coreana.
In attesa della risposta cinese a questo annuncio ufficiale del pentagono riguardante il posizionamento di nuove forze tra Corea del Sud, Giappone e Australia (dove sono arrivati nello scorso anno due battaglioni di Marines), registriamo la presa di posizione della Corea del Nord.
Le truppe americane inviate nella penisola Coreana parteciperanno dalla fine di gennaio ad una esercitazione congiunta con le truppe di Seoul. Queste esercitazioni annuali sono già programmate da tempo ma, mentre tre anni fa si parlava di una riduzione del personale americano in Corea del Sud, oggi al contrario assistiamo ad un rafforzamento del dispositivo militare americano con l’invio di unità combattenti di prim’ordine.
A dicembre il nostro sito aveva parlato del periodo compreso tra la fine di gennaio 2014 e la metà del mese di marzo 2014 come di un periodo a rischio nella penisola coreana. Un periodo nel quale Pyongyang e il suo giovane Leader potrebbero eseguire il quarto test atomico della storia della Corea del Nord, una mossa necessaria a Kim Jong Un per dimostrare all’esercito che l’istituzione militare è la priorità del regime e che la dottrina del Songun (Prima l’esercito) proseguirà nonostante il malumore della popolazione. Tuttavia lungo il 38º parallelo e in particolare lungo la linea di confine marittimo ad ovest della Corea, una scaramuccia di confine può presto degenerare in uno scontro di ben più ampie dimensioni, e il test di un’arma atomica non può certo diminuire le possibilità di uno scontro di confine tra le due Coree, tecnicamente ancora in guerra dagli anni 50.