Obama: pace con i Palestinesi, guerra all’Iran?
Il Presidente americano sta programmando un suo viaggio in medio oriente ed in particolare in Israele e nei territori palestinesi. Sarà il primo viaggio di Obama in Israele dopo l’elezione presidenziale del 2008. Obama si era recato in Israele durante la prima campagna elettorale, ma una volta eletto non ha mai più messo piede sul suolo israeliano, nonostante sia andato a parlare al Cairo, in Arabia Saudita, in Turchia. Il viaggio di Obama in Israele ha una grande valenza, sia per gli argomenti che verranno trattati, sia per la tempistica di questo viaggio.
Gli argomenti che verranno trattati saranno molteplici ma il focus dei colloqui potrebbero essere tre:
1) il programma nucleare iraniano
2) il processo di pace tra israeliani e palestinesi
3) la situazione in Siria
Sebbene noi abbiamo rappresentato questi tre punti come indipendenti nella realtà risultano tutti strettamente interconnessi.
Il presidente Obama rischia di essere ricordato nella storia come il responsabile della più rapida e vasta proliferazione nucleare della storia. Questo fatto non è di secondaria importanza nell’ottica di lungo periodo del presidente americano, il quale, seppur non possa più candidarsi alla presidenza, sembra che Obama sia intenzionato a creare un nuovo soggetto politico, esterno al partito democratico. Al fine di concretizzare questo progetto politico è necessario che l’immagine del presidente uscente sia priva uno o più episodi che lo facciano ricordare come un esempio negativo e la proliferazione nucleare globale, potrebbe essere uno di questi episodi.
La scintilla della proliferazione in medio oriente è l’atomica iraniana, così come la scintilla di molte guerre della regione è lo scontro tra israeliani e palestinesi. Potrebbe accadere che il presidente americano, ormai costretto ad un’ azione di forza contro l’Iran, voglia collegare la possibilità di un intervento americano contro le installazioni nucleari iraniane con l’accettazione da parte di Israele di un trattato di pace ad ampio spettro con i palestinesi. Un trattato di pace che definisse in maniera netta i confini dei due stati e che in un primo periodo di tempo potrebbe prevedere che uno stato terzo garantisca l’integrità terri