La sanzioni, per avere una minima possibilità di essere utili agli scopi degli americani, devono per forza di cose essere associate ad un concreto ed evidente piano di attacco militare. La storia ci ricorda che l’unico momento in cui gli iraniani fermarono il loro programma nucleare fu agli inizi del decennio scorso quando si ritrovarono le truppe americane alle porte di casa dopo l’invasione dell’Irak.
Oggi il Presdiente Obama ha mostrato qual’è il suo credibile, concreto e visibile piano militare da affiancare alle sanzioni economiche: parliamo delle capacità belliche di Israele.
Analizzando i discorsi di Obama e Netanyahu ricorre spesso una frase:” Israel have the right to difend itself, by itself, against any threat” tradotto :”Israele ha il diritto di difendere se stesso, da solo, contro qualunque minaccia”, inclusa la minaccia iraniana.
Obama ha trovato la più credibile delle minacce militari che può affiancare alle sanzioni economiche.
Ed il fatto che Obama abbia dato luce verde alla preparazione di un attacco all’Iran da parte di Israele traspare anche da altre frasi e parole utilizzate dai due leaders. Obama ha più volte chiamato il primo ministro di Israele Bibi, anche quando commentando la possibilità di uno Strike israeliano ha ricordato che il primo dovere di un uomo di stato è difendere il proprio popolo. Obama ha poi aggiunto che la posizione geografica di Israele e degli Stati Uniti è molto diversa, lasciando intendere che gli Stati Uniti comprenderebbero le motivazioni di un attacco israeliano ad una potenziale concreta minaccia che emergesse nella regione. Obama non ha aggiunto la parola Iran, ma il semaforo che si è materializzato dopo queste parole è inequivocabilmente verde; Israele ha con grande probabilità l’autorizzazione americana ad attaccare chirurgicamente i siti di arricchimento dell’uranio dell’Iran, nel caso in cui la diplomazia fallisse ai prossimi negoziati di aprile in Kazakistan.
Dobbiamo aggiungere un’ulteriore considerazione che sarà oggetto di un nostro editoriale nel prossimo inizio di settimana: se dopo l’attacco chirurgico israeliano alle installazioni nucleari iraniane, l’Iran risponderà attaccando le città di Israele e non solo i centri militari dello stato ebraico, l’America di Obama, con grande probabilità, diventerà parte attiva nel conflitto. Ne riparleremo.