È stato un No secco, deciso (e da parte del presidente ucraino Poroshenko inaspettato), quello del presidente americano Obama alla richiesta di Kiev di ottenere forniture di armi da parte dell’amministrazione americana.
Ieri il presidente ucraino aveva arringato il Congresso degli Stati Uniti con un discorso incentrato sulla libertà per l’Ucraina e il rispetto dell’integrità territorriale della Repubblica da lui presieduta.
Il Congresso aveva accolto Poroshenko con standing ovation e lunghi applausi, soprattutto quando egli ha esplicitamente richiesto l’aiuto diretto, anche militare, degli Stati Uniti.
Ma nella tarda serata di ieri in America una doccia gelata ha spento i desideri del presidente ucriano. Un vero e proprio “due di picche” (perdonateci l’espressione ma ci è stata suggerita da un caro amico e rende perfettamente l’idea) che Obama non ha esitato a consegnare al suo omologo ucraino.
Questa amministrazione alla fine rimane focalizzata sull’estremo oriente e sull’area pacifica. Questa amministrazione americana non riconosce nell’Europa un partner privilegiato per il quale rischiare e combattere.
Questo è il messaggio che Obama da all’Europa e al mondo. Questo è il messaggio che Obama da al presidente Putin che appena potrà, contateci, premerà sull’acccelleratore puntando a quel corridoio balcanico da lui, desiderato, immaginato e pianificato da lungo tempo.