La testimonianza della centralità del mar Mediterraneo nella strategia russa è rappresentata dall’invio di una flotta permanente nelle acque tra Cipro e Siria, sottraendo unità combattenti a tutte le altre flotte della Federazione Russa. Un altro segnale che è il controllo del mare l’obiettivo principale del governo russo, è l’invio in Siria di due ulteriori batterie del sistema missilistico antinave Yakhont. Batterie innovative che dispongono di un nuovo radar di inseguimento montato sull’ogiva del missile e di un nuovo software, che in sinergia con il nuovo radar permette al missile una miglior identificazione del bersaglio e l’esecuzione di più Como,esse manovre evasive per sfuggire ai sistemi antimissile delle marine occidentali.
Il missile Yakhont si caratterizza per essere un missile supersonico che viaggia a circa 2000 km/h ad una quota variabile da alcune migliaia di metri a pochissimi metri dalla superficie marina, circa 5/10 metri. Può essere lanciato da unità di superficie, aerei, o da batterie costiere ad alta mobilità, con lanciatori derivati dal veicolo di lancio dei missili Scud. A bassissima quota la sua autonomia è minore ma la sua visibilità ai sistemi radar di ricerca e ingaggio estremamente bassa. È un’ arma letale, capace di un raggio di azione a bassa quota di circa 120 chilometri, ed ad alta quota di poco più di 300, in grado di affondare una unità media con un colpo singolo. Il missile è dotato di un radar per la ricerca del bersaglio, ma questo radar viene acceso solo negli ultimissimi minuti del volo e questo lo rende ancor meno identificabile dai sistemi di rilevazione radar delle navi possibili bersagli del missile. La guida nella fase di crociera è affidata ad un sistema inerziale, e quindi completamente passivo, il missile è progettato per resistere in modo efficace ai disturbi degli apparati di guerra elettronica.
I missili Yakhont rappresentano la più concreta minaccia posta nei confronti della flotta di superficie di una eventuale coalizione che dovesse promuovere una operazione aeronavale nei confronti di Siria o Iran. Il missile può avere però anche un impiego non ortodosso e cioè l’ utilizzo dei missili antinave per attaccare obiettivi posti sulla terraferma, rendendo i missili Yakhont in mano ai siriani una minaccia anche per installazioni terresti in Turchia ed in Israele.