La Corea del Nord è un paese arretrato, scarsamente industrializzato, con grosse difficoltà nel mantenere un adeguato livello e qualità della produzione agricola, provocando a volte tremende carestie nella popolazione.
La Corea del Nord è un mondo a sé stante, che vive dagli anni 50 in perenne stato di guerra, di paranoia, di retorica bellica, un paese nel quale ogni militare non appartenente all’élite dell’alto comando teme costantemente un attacco a sorpresa degli Stati Uniti d’America.
La Corea del Nord però, è anche uno stato il cui apparato militare, seppure in gran parte esso sia rappresentato da sistemi d’arma obsoleti in occidente, è stato costruito per radere al suolo la prima linea di difesa della Corea del Sud, le isole lungo la linea di demarcazione marittima occidentale e la stessa capitale Seoul.
Ma oggi la Corea del Nord è anche altro. È un paese che ha investito ogni centesimo disponibile nel suo bilancio per migliorare la tecnologia missilistica e sviluppare un programma atomico militare ed industriale completo che va dall’arricchimeto dell’uranio alla produzione ed estrazione del plutonio per finire con la fabbricazione di ordigni e testate nucleari. Un programma che oggi consente a Kim di disporre di alcuni missili armati con testate atomiche da 20 Kt e decine di vettori che possono trasportare agenti nervini come Sarin e Vx.
La Corea del Nord, e la cerchia ristretta che controlla il potere, vede nelle armi atomiche e nei missili a lungo raggio la propria “assicurazione sulla vita”, avendo osservato prima Saddam Hussein, poi Muhamar El Gheddafi, rinunciare ai programmi relativi alle armi di distruzione di massa, ed essere poi eliminati.
È anche per questo che Pyongyang non rinuncerà mai alle armi atomiche per via diplomatica.
Ma, come abbiamo scritto poco fa. la Corea del Nord vive da 60 anni in stato di guerra, ed uno Strike, anche estremamente selettivo, degli Stati Uniti (ad esempio contro il reattore di Yongbion) non determinerà lo sdegno politico dei nord coreani e nemmeno una risposta limitata dell’esercito di Pyongyang.
Le armi atomiche per la dittatura nord coreana sono lo strumento indispensabile per garantire la propria sopravvivenza; non essere più in grado di produrre plutonio equivale ad essere destinati a soccombere. Oltre a ciò tutto l’apparato militare vedrà nello Strike USA l’inizio di quella “Guerra Totale” tanto spesso evocata nei discorsi dei vertici politici e militari della Corea del Nord, ed alcuni comandanti potrebbero agire di loro iniziativa, attaccando gli obiettivi a loro precedentemente assegnati in caso di attacco di sorpresa da parte degli Stati Uniti.
I comandanti nord coreani inoltre potrebbero attaccare anche solo se dovessero interrompersi le comunicazioni tra il loro reparto e i centri di comando, oppure se dovessero osservare un reparto a loro prossimo lungo il 38º parallelo, aprire il fuoco a sud della zona demilitarizzata.
La Corea del Nord non deve essere essere sottovalutata, né sotto il punto di vista prettamente militare, né soprattutto dal punto di vista psicologico e della predisposizione al conflitto.