Mohammad Forouzandeh è da sempre vicino sia a Rohani che al Grande Ayatollah Alì Khamenei. Egli é oggi il direttore della fondazione “per gli oppressi e i disabili”. La fondazione si occupa di fornire supporto economico e sociale a centinaia di persone svantaggiate e vicine ai principi della Repubblica Islamica, in Iran e in altri paesi del medio oriente. Tuttavia, sebbene la parte preponderante delle attività pubbliche sia di tipo caritatevole, non esiste un bilancio chiaro degli interessi e delle attività economiche e commerciali della fondazione.
Mohammad Forouzandeh è stato in passato comandante delle Guardie della Rivoluzione e successivamente ministro della difesa iraniano. Un uomo quindi ben conscio delle esigenze difensive del proprio paese e abituato a sedere nei consessi internazionali.
Certo che Mohammad Forouzandeh non può essere etichettato come un “moderato”, nonostante l’impegno da oltre 9 anni nella fondazione caritatevole alla quale facevamo riferimento.
Va considerato inoltre la prassi che in Iran la figura del capo negoziatore per la questione nucleare coincida con il segretario del consiglio supremo per la sicurezza nazionale, un organismo fondamentale nelle scelte strategiche di lungo periodo delle Repubblica Islamica dell’Iran.
La scelta di Mohammad Forouzandeh come segretario del consiglio supremo per la sicurezza nazionale segnerebbe, a detta dei nostri analisti, un irrigidimento iraniano su tutte le questione di interesse strategico ad a valenza internazionale. L’attuale segretario Saeed Jalili è un diplomatico di carriera, una persona relativamente disponibile al dialogo, non un ex militare come Forouzandeh.
Il nome del capo negoziatore, e segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale dell’Iran, verrà reso noto nei prossimi giorni, se sarà Mohammad Forouzandeh la via per il negoziato sarà probabilmente molto più aspra.