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Missili S-300 russi consegnati all’Egitto

S 300

Sono stati consegnati nei giorni scorsi all’Egitto i primi missili S-300 venduti dalla Federazione Russa al paese nord africano nell’ambito di una nuova collaborazione militare tra Mosca ed Il Cairo. L’Egitto, l’Egitto del presidente El Sisi, si è visto voltare le spalle dall’amministrazione Obama e ha trovato invece nel presidente russo Putin un possibile partner strategico in campo militare.
Così la prima fornitura russa all’Egitto riguarda la difesa aerea, mediante la fornitura di un sistema S-300 di ultima generazione (forse le medesime batterie che erano state ordinate dall’Iran è che Mosca non ha mai consegnato), che potrà essere operativo nelle prossime settimane grazie all’assistenza dei tecnici della Antey, industria che produce molte componenti del sistema missilistico.
L’Egitto è impegnato in una lotta asimmetrica con gli islamisti nell’est del paese e si deve guardare le spalle dal califfato islamico che cerca di instaurare una base operativa in Libia. Per contrastare tali immediate minacce all’Egitto servirebbero Droni e elicotteri d’attacco, non certo sistemi avanzati per la difesa aerea. L’Egitto, evidentemente, ritiene invece necessario rinforzare la propria capacità di negare l’accesso al proprio spazio aereo a nazioni potenzialmente ostili e dotate di una aviazione avanzata e il sistema S-300 soddisfa pienamente tale necessità.
Nei prossimi mesi sono attese altre spedizioni di armamenti dalla Russia all’Egitto, in particolare si attende la fornitura di cacciabombardieri ed intercettori, dopo che gli Stati Uniti hanno interrotto la fornitura dei caccia F-16 già ordinati da tempo dal Cairo.
La geopolitica non sopporta il vuoto. Se l’America abbandona i generali egiziani, qualcun altro rapidamente riempie questa lacuna.