Missili Patriot schierati a Tokio. Il Giappone teme un attacco missilistico
Questa mattina a Tokio ci si è svegliati con i missili Patriot PAC3 schierati nel centro della città, non la solita singola batteria schierata in occasione del lancio programmato dei vettori balistici a lungo raggio dei nord coreani, ma ben tre batterie di missili Patriot Pac-3 che garantiscono la copertura dell’intera area metropolitana della Capitale del Giapppne e della basi militari presenti alla sua periferia. Il Governo nipponico non aveva annunciato in maniera ufficiale il dispiegamento del sistema antimissile, ma aveva fornito alla stampa una generica dichiarazione riguardante il possibile dispiegamento di Patriot. Questa mattina invece tutto, ripetiamo tutto, il potenziale antimissile del Giappone si trova schierato, insieme a quello americano a difesa delle principali aree strategiche del Paese, in particolare parliamo di Tokio, Okinawa, Yokosuka ed Osaka, e relative basi militari.
Non si spiega al momento la presenza delle batterie Patriot nel centro di Tokio se non con un fondato timore di un possibile incidente militare che possa coinvolgere direttamente il Giappone. Il Giappone potrebbe essere vittima di un attacco nord coreano, non solo per l’antica rivalità tra i due paesi, ma soprattutto come paese ospitante numerose basi militari americane, strategiche in qualsiasi confronto militare con la Corea del Nord o con la Cina.
Il regime nord coreano continua nella sua propaganda bellicosa, ed è notizia di pochi minuti fa che il governo di Pyongyang ha emesso un comunicato per mezzo del “comitato per la riunificazione pacifica della Corea”, che invita in maniera pressante la Corea del Sud ad evacuare al più presto tutti gli stranieri residenti sul territorio sud coreano, senza specificarne in modo chiaro le motivazioni. E’ altresì facilmente intuibile la minaccia di guerra totale che sottintende il comunicato del “comitato per la riunificazione pacifica della Corea”.
Sotto il punto di vista militare le forze nord coreane proseguono sia i preparativi per un lancio missilistico multiplo, sia i lavori presso il poligono nucleare sotterraneo.
Domani, e ancor di più l’11 aprile, potrebbe essere una giornata cruciale della crisi nella penisola coreana. L’anniversario della presa del potere di Kim potrebbe essere il giorno ideale per un test militare eclatante, se non per un vero e proprio attacco, seppur su scala limitata, al nemico americano.