Ministero della Difesa di Mosca: i sistemi antiaerei in Siria pronti a colpire ogni minaccia
Il Ministero della Difesa russo informa sul proprio profilo Twitter, riprendendo una conferenza stampa del portavoce del ministero stesso, che la Russia ha dispiegato e reso operative diverse batterie antiaeree in Siria e che gli operatori delle batterie antiaeree hanno ricevuto ordine di abbattere qualsiasi “velivolo non identificato” che rappresenti una minaccia per le truppe russe o per le truppe governative siriane.
Il portavoce, dopo aver ricordato l’attacco della Coalizione a guida americana alle truppe siriane di stanza a Dier Ezzor, ha ribadito che gli operatori dei sistemi antiaerei possono non avere il tempo materiale di identificare chiaramente se un velivolo operante nei pressi delle truppe russe o delle truppe siriane sia una minaccia per la queste unità sul campo e che quindi potrebbe agire ingaggiando tale velivolo.
Il portavoce del ministro della difesa ha inoltre avvisato gli americani di non tentare alcuna operazione militare contro il governo siriano o le truppe russe, ribadendo la ferma volontà di Mosca di agire nel caso in cui si manifestasse tale situazioni.
Queste dichiarazioni sembrano essere quasi la dichiarazioni della messa in atto di una No Fly Zone su alcune limitate aree del territorio siriano, come da noi anticipato alcuni giorni fa, in questo post: S-300 MV (SA-23 Gladiator/Giant) giunto in Siria. La Russia prepara un A2/AD
Il portavoce del ministero della difesa di Mosca ha inoltre sibillinamente dichiarato che la portata dei sistemi antiaerei di Mosca potrebbe essere “una sorpresa” per gli americani, ma su questa affermazione non possiamo fare alcuna speculazione, non essendo a conoscenza della presenza di intercettori di nuovissima generazione in Siria. Stesso tono è stato utilizzato nei confronti degli aerei americani a bassa sezione radar (gli aerei Stealth), che il portavoce ha fatto intendere essere tacciabili dai russi, anche in questo caso l’affermazione non può essere indipendentemente verificata.
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Risposta seria che dovrebbe essere data a Putin….ogni azione compiuta contro la popolazione di Aleppo è un’azione da intendersi come crimine contro l’umanità e come tale sarà trattata e perseguita. Ergo significa incriminare Putin ed il suo entourage per tale reato con blocco del sistema economico russo. Questo se fossimo nel mondo utopico dove “chi è senza peccato può scagliare la prima e tutte le altre pietre”.
Purtroppo questo è il mondo dei sopprusi e della malvagita dove chi agisce da terrorista può essere identificato nel governo legittimo a seconda l’azione ed il momento e soprattutto la convenienza personale.
Hezbolla, separatisti Donbass, Gulen, opposizione russa, Turchia, IS, Ceceni, sono terroristi per alcuni, alleato per altri. Clienti commerciali o schiavi del commercio. Da eliminare e demonizzare o da sostenere e appoggiare.
Gli eventi stanno per innescare degli effetti negli altri luoghi della contesa. Ed il futuro, con la salita o di Trump o della Clinton, non sarà per niente migliore.
P.S. Ci sono puffi e puffi. Qualcuno è puffo forzuto, qualcun’altro ha l’atteggiamento di puffetta e poi ce ne sono un paio che sono proprio puffi tontoloni.
Per me, i signori che hanno a cuore l’egemonia americana e che si fanno chiamare neoconservatori, un nome che pare di gente che non ci colpa, sono terrorizzati da una vittoria di Trump.
E forse vogliono scatenare un finimondo per metterlo davanti al fatto compiuto nel caso dovesse subentrare ad Obama.
Hanno fretta, tantissima fretta.