Una grande manifestazione di solidarietà con i nostri Marò,
prigionieri in India da due anni, è stata organizzata per domenica
26 gennaio a Roma in Piazza della Repubblica, per le ore 11:00.
Originariamente la manifestazione era stata indetta dinnanzi
all’ambasciata indiana, tuttavia il rischio di scontri nei pressi
della sede diplomatica indiana ha consigliato gli organizzatori,
sentita la questura di Roma, di organizzare il raduno nella vicina
piazza della Repubblica. La decisione ci appare corretta in quanto
gli Indiani avrebbero potuto strumentalizzare eventuali incidenti
ai danni dei nostri ragazzi prigionieri in India. La manifestazione
deve invece servire per tenere alta l’attenzione della nazione
sulla vicenda di Massimiliano e Salvatore e dare forza all’azione
internazionale del governo e dei nostri alleati che si stanno
muovendo per supportare le richieste italiane. Ricordiamo che i
Marò sono trattenuti ingiustamente in India, e quando diciamo
ingiustamente non lo diciamo perché essi sono innocenti, cosa che
crediamo fortemente, ma perché la Convenzione sul Diritto del Mare
e il fatto che essi non siano Contractor privati, ma militari
italiani in servizio antipirateria sotto mandato delle Nazioni
Unite, a bordo di una nava battente bandiera italiana e che
navigava in acque internazionali li esclude dalla sovranità della
giustizia indiana. Qui il link ad un relazione
commissionata dallo IAI dal Parlamento italiano sulla
pirateria che riassume molti dei concetti da noi espressi In base a
questi fatti i nostri militari dovrebbero essere immediatamente
consegnati alla giustizia competente e cioè la giustizia italiana.
Questa non è una opzione o una nostra interpretazione è l’unica via
che viene tracciata dal diritto internazionale. L’India deve
uniformarsi al diritto internazionale, la nazione indiana non è al
di sopra della legge, in caso contrario si creerebbe un precedente
altamente rischioso, un precedente che stabilirebbe che la forza e
non il diritto governa la legge del mare, proprio ora che le
dispute marittime possono essere in grado di innescare conflitti,
anche violenti in estremo oriente dove la Cina potrebbe essere
tentata di utilizzare la forza per imporre le proprie pretese di
sovranità su ampi tratti di mare ricchi di risorse ittiche e
energetiche. La manifestazione nasce sulla rete ed in particolare
grazie all’impegno dei gestori di una pagina Facebbok denominata
“Raggiungiamo 500000 mi piace per i nostri Marò”, che oggi conta
circa 100000 Like e che non ha legami con il nostro sito. La
manifestazione è da intendersi non violenta apolitica e apartitica e gli
organizzatori fanno sapere che l’unica bandiera gradita è il
bellissimo tricolore italiano.