Maersk Tigris ancora nelle mani dell’Iran
Mentre nella capitale iraniana, per la prima volta dai tempi dell’assalto all’ambasciata americana dopo la rivoluzione Khomeinista, torna a garrire la bandiera americana (seppur solo al festival del cinema di Teheran) la nave cargo Maersk Tigris rimane alla fonda a breve distanza dalla costa iraniana, con tutto l’equipaggio a bordo e senza che sia emerso in maniera chiara per quale motivo tale vascello sia ancora nella mani dell’Iran.
La Maersk Tigris emette ancora il segnale automatico di posizionamento e l’equipaggio non ha subito violenza, a parte i colpi di avvertimento sparati davanti alla prua della nave dalle motovedette iraniane al momento del sequestro nella corsia di transito nord dello Stretto di Hormuz.
Da quel giorno navi americane pattugliano costantemente Hormuz e “accompagnano” (non si può dire scortano perché tale parola denoterebbe una attività ostile nei confronti dell’Iran) le navi commerciali americane e britanniche che devono attraversare lo stretto.
Tale attività, seppur svolta con il massimo tatto e la altrettanto massima attenzione da parte delle forze americane, potrebbe generare incidenti con i reparti più aggressivi delle Guardie della Rivoluzione.
A nostro avviso la cattura della Maersk Tigris va inquadrata nell’ambito diurna risposta asimmetrica nei conforti di Usa e Arabia Saudita per ciò che sta avvenendo in Yemen ed in particolare il blocco integrale ai rifornimenti iraniani per lo Yemen, sia quelli aerei, sia quelli navali.
In questa ottica, e alla luce della ripresa della campagna militare saudita in Yemen, la possibile presenza di piccoli drappelli di militari non Yemeniti sul campo di battaglia, e le recenti sconfitte delle milizie sciite yemenite, non è escluso che l’Iran, nel caso in cui le cose in Yemen volgessero al peggio per i propri alleati, metta in atto attività che possano pregiudicare la libertà di navigazione nello Stretto di Hormuz.
L’Iran ritiene lo Stretto di Hormuz proprie acque internazionali e malvolentieri si è sempre assoggettata alle regole della Convenzione sul Diritto del Mare. L’attuale situazione in Yemen, che vede l’arretramento delle milizie sciite da Aden, unita alla precaria situazione dele forze sciite in Siria potrebbe innescare ad Hormuz una rappresaglia asimmetrica nei confronti di Arabia Saudita e Stati Uniti e per questo motivo continueremo ad aggiornarvi in merito.
Foto : fonte Marinetraffic