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L’Iran attacca Israele -SCENARIO-

L’Iran attacca Israele -SCENARIO-

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Valle della Bekaa libanese ore 02,30 di una notte senza luna.

Alcune decine di uomini dotati di visori notturni e apparati radio individuali attendono qualcuno o qualcosa in arrivo dalla vicina Siria. Gli abitanti dei villaggi sanno esattamente chi sono, o per lo meno chi rappresentano. Sono gli esponenti di una milizia libanese che attendono l’arrivo di un convoglio dalla Siria, un convoglio che cambierà per sempre le caratteristiche della loro formazione militare. Sui camion in arrivo ora dalla Siria ci sono moderni sistemi antiaerei russi a medio raggio, armi in grado di abbattere gli aerei di Israele, non appena essi punteranno sul sud del Libano.
L’ora cruciale si avvicina e il nervosismo diventa visibile anche nel buio della notte. Improvvisamente un grande boato rompe il silenzio e una enorme palla di fuoco si staglia a pochi chilometri dai miliziani libanese; poco dopo altre esplosioni e il rumore inconfondibile del motore di una coppia di F/16 che prendono quota rapidamente. Il prezioso carico è andato perduto e commilitoni dei libanesi hanno perso la vita nell’azione. Nessuno assume la paternità del attacco aereo, ma la cosa ha poca importanza. Tutti, ma veramente tutti sanno chi ha bombardato il convoglio diretto in Libano. Lo stato di Israele lo aveva più volte annunciato, non avrebbe permesso ad armi antiaeree siriane di raggiungere il Libano.
Nel cuore della notte il capo della milizia libanese, che attendeva sveglio le sorti del convoglio, chiama Tehran e discute con i massimi dirigenti della Repubblica Islamica il da farsi. La Siria di Al Assad è un paese in rovina, il regime ne controlla meno del 50% del territorio e le armi avanzate in possesso dei siriani in ritirata rischiano di andare perdute, così come presto potrebbe essere perduto il regime di Al Assad.
Vengono interpellati anche i Siriani, che ricordano all’Iran la presenza di un patto di difesa reciproca e ne chiedono l’attivazione. In Iran la decisione è difficile. Cosa fare? Difendere l’alleato ed attaccare Israele, spianando la strada ai raid americani sul suolo iraniano, o negare il supporto diretto all’alleato spaventando terribilmente i libanesi e rischiando un’espansione della rivolta anche al Libano?
La riunione per decidere dura ore alla fine prevale la linea dura. Chi la sostiene argomenta che gli Stati Uniti ed Israele sono ormai pronti ad attaccare i siti nucleari iraniani, o l’Iran rinuncia ai suoi programmi nucleari oppure tanto vale sfruttare questo casus belli e cercare di ridurre la capacità belliche del nemico israeliano attaccando di sorpresa, e dettando in prima persona la tempistica della guerra.
In stretto coordinamento i libanesi, i siriani e l’Iran organizzano un attacco missilistico contro Israele. Negli stessi minuti sulle televisioni di tutto il mondo, nessuno si accorge del pericolo imminente. I satelliti individuano la frenetica attività dei reparti missilistici dei tre attaccanti e gli analisti forniscono le loro deduzioni ai più alti livelli politici a Washington e a Gerusalemme.
La minaccia è concreta ma i politici sono indecisi. Che l’Iran stia attuando una guerra psicologica come la Corea del Nord? Che stiano bluffando? Le ore passano e nessuno, in America così come in Israele, ordina un attacco preventivo. All’ora conventuta iraniani siriani e libanesi lanciano il più vasto attacco missilistico della storia, i centri urbani di Tel Aviv, Haifa, Gerusalemme e le infrastrutture strategiche di Israele sono bersaglio di missili, le sirene risuonano, partono i missili dei sistemi di difesa, inizia la mobilitazione, inizia la guerra.

Questo che avete appena letto è un possibile scenario che però si basa su elementi reali, come il patto di difesa tra Siria ed Iran e le recenti dichiarazioni iraniane riguardanti possibili futuri attacchi israeliani al territorio siriano.
Qui ad esempio una interessante notizia dell’agenzia Ansa

Comment(6)

  1. Porca l’oca! Mi avete fatto prendere un colpo con quel titolo, mi stavo già preparando psicologicamente per andare a svuotare il distributore di benzina! ahaha

    Scenario realistico ed interessante, potrebbe malauguratamente trasformarsi in previsione…
    Ma secondo me, prima di attacchi diretti a volto scoperto, ci saranno sabotaggi dinamitardi mirati fatti passare per terrorismo. Poco ridondanti mediaticamente ma efficaci per colpire punti critici senza rischiare troppo. Possibile?

    Chiediamo scusa per la paura. Uno di noi lo aveva fatto presente, che ad un primo sguardo poteva far correre i nostri affezionati lettori a fare benzina 🙂 La prossima volta scriveremo scenario all’inizio e alla fine.
    Episodi di terrorismo….possibili? Di più, probabili.

  2. pensavo fosse un sito serio..

    GPC: Paolo, ovviamente ognuno è libero di pensare come preferisce. Sappi che i centri studi *abitualmente* creano scenari di ogni tipo. Noi ogni tanto ne pubblichiamo qualcuno, segnalando sempre in modo visibile di cosa si tratti, appunto di uno *scenario*. Ad ogni modo dentro uno scenario ci sono elementi limitatamente narrativi, il resto è pura analisi. Saluti.

  3. Sinceramente non credo che l’Iran si prenda una così grossa responsabilità come quella di fare la prima mossa.
    Peraltro, l’attesa conviene proprio ai Persiani che possono indisturbati raggiungere i loro obiettivi atomici.
    Ritengo più probabile un blitz israeliano. Gli Usa interverranno solo a difesa di Israele in caso di rappresaglie.
    Qualora le cose degenerino, non credo che la Russia accetterebbe truppe americane in Iran..

  4. mmmhhhh….possibile

    ma invece una reazione “limitata e proporzionale”, diciamo che invece di un attacco missilistico coordinato totale un singolo sottomarino lanci qualche missile?

    uno dei tanti paesi non-amici di israele avrebbe tali capacità?

    quanto sarebbe spendibile ufficialmente che un atto del genere sia opera di un equipaggio ammutinato o di un battello controllato da terroristi?
    (nel senso: più o meno dell’attacco aereo orfano?)

    Flavio, nessuno dei paesi “non amici” di Israele (escluse Cina e Russia) ha la capacità di lanciare missili nucleari mediante sottomarini. Tuttavia in alcuni scenari del Claremont Institute e del George C. Marshall Center hanno ipotizzato il lancio di un missile balistico armato di testata nucleare da una nave mercantile. Mediante i sottomarini o un mercantile, invece, si potrebbe tentare di portare un ordigno atomico nei pressi di un porto.
    Grazie per il commento

    1. alla faccia del “limitata e proporzionale”!

      no, io intendevo una kater rades che invece di portare clandestini lanci qualche styx o simili contro una città/raffineria/aeroporto/stadio israeliano

      improbabile che sia iraniana, ma se fosse siriana?
      o egiziana?
      o turca?

      grazie a voi per la finestra su un pezzo di mondo che molto raramente trova spazio altrove

      Turca no, siriana molto difficile, egiziana potrebbe capitare, visto quello che accade nel Sinai

      1. perdonate l’insistenza, la mia curiosità non è quantificare le probabilità quell’evento specifico, era la fase successiva: se dovesse accadere quale sarebbe la risposta occidentale?

        limitarsi ad affondare la nave?
        tentare di abbordarla?
        approfittare dell’occasione per eliminare marina ed aviazione di quel paese?
        (ovviamente se fosse siriana, se fosse turca escluderei a priori)
        estendere la rappresaglia al programma nucleare iraniano?
        eliminare anche le sue forze non nucleari?
        un attacco totale per riportarli all’età della pietra?
        solo aeronavale oppure anche terrestre?
        e in questo caso simile a quelli in vietnam/kosovo o iraq?

        ovviamento non 16,3% di probabilità del 3° caso, 28,15 del 7° etc, ma smeplicemente un orientamento di massima, se solo a parole tipo cheonan2010 oppure avremmo un’escalation da golfo del tonchino 2.0

        le variabili come Lei osserva sono tantissime. Prima di tutto era una nave militare “sequestrata” o un’imbarcazione civile? Sono riusciti a colpire son i missili superficie superficie i bersagli o sono stati intercettati dalle forze di difesa di Israele? Era un attacco convenzionale o no?
        Il paradigma della Cheonan è importantissimo. In quell’occasione furono gli Usa a fermare i sud coreani, e probabilmente anche nel caso da lei proposto farebbero la stessa cosa con Israele.
        Ponendo come scenario una nave civile proveniente dall’Egitto con un paio di missili di provenienza iraniana l’ipotesi più plausibile è l’affondamento dell’unità, ma con importanti strascichi, sinceramente di difficile previsione, in tutta la regione.

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