E’ una pura illusione pensare che l’Unione Europea abbia il desiderio di aiutare l’Italia nella gestione dei flussi di migrazione che hanno trasformato il mediterraneo in un cimitero e che potrebbero trasformare il nostro paese in una polveriera sociale.
L’Europa ha dichiarato, tramite rappresentanti della Commissione, che l’Unione è pronta ad istituire “quote obbligatorie” di immigrati che ogni paese della Comunità dovrà accogliere e gestire. Tuttavia non si è parlato in concreto dei numeri relativi a tale accoglienza e delle condizioni poste affinché tale “solidarietà europea” venga effettivamente messa in campo.
In primo luogo i numeri. Secondo le nostre informazioni la Commissione prevede di distribuire su territorio europeo 20000 (ventimila) profughi, un numero irrisorio e che non deve essere considerato come il primo passo, bensì come il numero massimo che l’Europa vorrà accogliere.
In secondo luogo bisogna considerare che il trattato di Dublino 3 resta in vigore e che l’Europa per accogliere i 20000 profughi (considerate che si stimano almeno 300000 arrivi quest’anno dal nord Africa verso l’Italia) vuole che team internazionali operino in Italia per identificare ogni clandestino arrivato. Perché l’Europa vuole identificare ad ogni costo i clandestini? Non certo per una questione di “sicurezza” bensì perché secondo il trattato di Dublino il paese di primo approdo (in questo caso l’Italia) nel caso in cui accolga la domanda di asilo del migrante deve farsi carico della sua gestione. MA non solo. Nel caso in cui il rifugiato (in quanto ha ottenuto tale status dall’Italia) esca dai nostri confini in maniera non regolare e si trasferisca in un altro paese dell’Unione, le autorità di tale paese hanno il diritto di espellerlo verso il paese di prima accoglienza (l’Italia), ma solo se tale persona è stata precisamente identificata.
Ecco perché, a nostro avviso, sperare nella solidarietà europea è oggi una illusione.
Va inoltre considerato che numerosi paesi del centro, est e nord Europa (Polonia, Slovacchia, e la quasi totalità dei paesi nordici) ha negato la propria disponibilità anche per l’accoglienza di un numero limitatissimo di profughi.
Siamo soli, dobbiamo averne coscienza.