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L’Home Front Command di Israele: pronti ( un domani ) ad evacuare Tel Aviv

Noi di GPC oggi volgiamo riprendere una intervista di alcune settimane fa. Intervista che il colonnello Adam Zusmann ha rilasciato all’agenzia di stampa AFP, e ripresa da numerosi media mediorientali.
Il colonnello Zusmann è il comandante dell’ Home Front Command di Israele per la regione di Gush Dan. Nella sua intervista ha dichiarato, cogliendoci in contropiede, che l’ Home Front Command, sta valutando i piani di evacuazione di Tel Aviv, nel caso in cui la città fosse oggetto di un massiccio attacco missilistico. Ma Zusmann va oltre e paventa la possibilità di dover ricorrere all’evacuazione della città nel caso in cui le testate dei missili balistici siano di tipo “non convenzionale”. Ma quali armamenti non convenzionali potrebbero portare all’evacuazione di una metropoli come Tel Aviv abitata da quasi 400000 persone? Quale arma costringerebbe le popolazioni ad uscire dalle proprie case e fuggire mentre la minaccia è reale, chiara e presente? Non un attacco chimico, fare uscire migliaia di persone mentre i gas nervini sono ancora ad alte concentrazioni equivale ad un suicidio di massa, evacuare una volta dissolto l’agente chimico è quantomeno inutile. Stessa cosa si può dire per le armi batteriologiche, o per meglio dire biologiche, dovendo includere anche numerosi virus tra le possibili armi non convenzionali. Restano le armi nucleari. Nel caso di un attacco atomico, classico oppure di tipo radiologico ( con una “bomba sporca” ) uno dei cardini della protezione della popolazione è la durata dell’esposizione alla fonte di radiazioni, unito ad un secondo fattore fondamentale, la distanza dalla fonte primaria. Ecco, nel caso di un attacco di tipo nucleare, classico e non, su Tel Aviv le parole di Zusmann acquisiscono un loro senso logico. Ecco “the worst scenario” lo scenario peggiore nella pianificazione dell’ Home Front Command, l’unico che costringerebbe almeno una parte degli abitanti di Tel Aviv ad abbandonare la propria casa e la propria città, e che potrebbe segnare un colpo terribile per un paese come Israele, un attacco nucleare alla capitale economica di Israele.

 

Qui trovate l’articolo di Al Arabyia sull’argomento