L’esercito egiziano ha portato per la prima volta dagli anni 60 elicotteri d’attacco e carri armati nel Sinai, dopo aver ricevuto in base agli accordi di pace di Camp David, il nulla osta delle autorità militari israeliane.
Gli scontri hanno causato la morte o il ferimento di decine di militanti, la scoperta e la chiusura di numerosi tunnel per il contrabbando tra la Striscia di Gaza e il territorio egiziano, decapitando l’organizzazione salafita del Sinai e forse causando la morte di alcuni uomini di Hamas accorsi in Egitto per dare man forte ai salafiti egiziani.
Con l’offensiva odierna l’esercito egiziano tenta anche di bloccare il flusso di armi e uomini che dal Sinai avrebbe potuto rafforzare le posizioni del braccio armato della Fratellanza Mussulmana, che al Cairo sta cercando di organizzarsi contro i militari, seppure all’interno del movimento non vi sia un accordo generale su come portare avanti la protesta.
L’esercito egiziano all’offensiva nel Sinai contro gli islamisti
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