Il premio Nobel per la pace, ed ex presidente polacco, Lech Walesa ha affermato che la Polonia dovrebbe rapidamente dotarsi di armi atomiche al fine di difendere la nazione dalla crescente influenza russa.
Queste dichiarazioni meritano una profonda riflessione, non limitata alla banalizzazione che un premio Nobel per la pace invoca il sorgere di un altro stato armato con armi nucleari, bensì deve far riflettere il fatto che l’ex leader di Solidarnosch pensa intimamente che la Polonia sarà abbandonata al suo destino dall’Unione Europea e dalla NATO.
Il pensiero di Walesa riflette in maniera esplicita la scarsa fiducia che oggi infonde l’America nei propri alleati ed in modo particolare negli alleati europei.
Con la sua dichiarazione Lech Walesa palesa al mondo il timore che la solidarietà all’interno dell’Unione Europea, e all’interno della stessa NATO, sia un valore per nulla scontato e che nel momento del pericolo profonde spaccature nazionalistiche possano sacrificare in nome dell’interesse dei più potenti stati dell’Unione la sicurezza e l’integrità dei paesi più periferici dell’Europa.
Le parole di Walesa non possono e non devono essere considerste i vaneggiamenti di un ex protagonista della Polonia bensì l’indice della crisi dell’Europa franco-germanocentrica