Le informazioni provenienti da Israele e dagli Stati Uniti, nonché le dichiarazioni degli ufficiali israeliani comparse sugli organi di informazione in queste settimane, lasciano immaginare che non esisita una sola linea rossa ma che gli scenari in grado di dare il via all’attacco delle forze armate di Israele siano molteplici.
I nostri analisti vi inquadreranno le linee rosse che, in questi mesi, ci sembra di aver individuato.
La produzione di 250 kg di uranio arricchito al 20%
Questa è la prima linea rossa indicata da Israele e la quantità di 250 kg rappresenta la quantità di uranio al 20% necessaria all’ottenimeto di uranio Weapons Grade per una bomba atomica tattica. L’Iran sta accuratamente evitando di superare questa soglia, trasformando parte di uranio arricchito al 20 in combustibile per i reattori sperimentali di Tehran.
La produzione di uranio arricchito al 90%+
Una seconda linea rossa sarebbe l’inizio della produzione di uranio arricchito a 90% o più, indipendentemente dalla quantità di uranio al 20% presente nei depositi iraniani, una linea rossa abbastanza ovvia, ma difficile da valutare rapidamente da parte dei servizi di informazione.
L’installazione massiva di centrifughe di seconda generazione IR2/M.
Mentre la repubblica Isalmica iraniana trasforma parte dell’uranio arricchito al 20%, i responsabili del programma atomico continuano ad espandere la capacità di arricchimento dell’industria nucleare. In particolare oltre al numero assoluto, l’Iran sta iniziando l’installazione su vasta scala delle centrifughe IR2/M , centrifughe di moderna cocezione in grado di arricchire il minerale d’uranio ad un rateo più che doppio rispetto alle centrifughe degli anni 60 oggi in possesso dell’Iran. Questa potrebbe essere la vera linea rossa di Israele riguardante il programma atomico iraniano. In effetti anche se l’Iran rimane al di sotto della quantità di 250 Kg di uranio arricchito al 20% la capacità di arricchimento sta crescendo costantemente e il tempo necessario per arricchire 15 Kg di uranio al 95% in isotopo 135 stanno scendendo mese dopo mese. È questa capacità di arricchire grandi quantità di uranio in breve tempo che potrebbe far scattare nelle prossime settimane il dispositivo bellico israeliano.
L’estrazione del combustibile esausto dalla centrale di Busher
Questa è una ipotesi remota, in quanto gli iraniani non dovrebbero possedere la tecnologia necessaria ad estrarre l’uranio dal combustibile irraggiato di una centrale nucleare, tuttavia vista la stretta collaborazione tra Corea del Nord e Repubblica Isalmica, questa possibilità non è da scartare.
L’attivazione del reattore al acqua pesante di Arak
Le operazioni presso il sito di Arak proseguono anche se non ad un ritmo sostenuto. Il sito potrebbe essere in grado di produrre plutonio per testate ad implosione. La messa in servizio del reattore di Arak sarebbe un innesco certo del raid di Israele. Arak è un sito di superficie facilmente controllabile dai satelliti occidentali ed israeliani. Arak rappresenta la linea rossa meno discutibile, sotto il punto di vista delle evidenze, in caso di discordanza di pensiero tra le agenzie di informazione sull’evoluzione del programma nucleare iraniano.
Ecco secondo gli analisti di GPC le possibili linee rosse di Israele riguardanti il programma atomico iraniano. Limitare tutto alla quantità di uranio al 20% in possesso degli iraniani è quantomeno un’idea priva di una reale analisi della situazione nella regione.