L’operazione delle forze di sicurezza egiziane per disperdere i manifestanti che occupano le piazze di Nasr City durerà diversi giorni e sarà articolata su più fasi. In un primo tempo sembra che l’esercito sia intenzionato ad isolare fisicamente i dimostranti e forse interrompere le forniture elettriche al quartiere roccaforte dei Fratelli Mussulamni, lasciando però le fornitu idriche indispensabili nella calda estate egiziana. A manifestanti verrà intimato più volte di lasciare la piazza prima che nella seconda fase dell’operazione vengano abbattute le barriere costituite da cemento e sacchi di sabbia che isolano Nasr City dal resto dell’Egitto.
Se anche a questo punto i sostenitori della Fratellanza, che contano a Nasr City circa 300000 mila persone nelle strade, non eccettassero di disperdersi inizierebbero misure più dirette nei loro confronti, misure però che vedrebbero come prime vittime i bambini che sono stati portati in piazza particolarmente da quelle famiglie che, aderendo alla chiamata della Fratellanza, dalle periferie si sono radunate in piazza Rabaa Adawiya, e nelle altre piazze di Nasr City.
Contemporaneamente, piazza Tahrir si è ripopolata e le centinaia di migliaia di persone presenti chiedono che vengano rimossi gli accampamenti e le fortificazioni nella zona sud est del Cairo.