Nome in codice “Mohammad Rasoulallah”, “Mohammad il Messaggero di Dio”, così sono denominate le maggiori esercitazioni iraniane della storia recente che si tengono presso lo Stretto di Hormuz e che sono cominciate nel giorno di Natale 2014, terminando il 1º Gennaio 2015.
Durante queste esercitazioni le forze armate iraniane cercheranno di verificare le sinergie tra marina, aviazione, difesa aerea e costiera lungo un cospicuo tratto della costa iraniana, interessando anche lo Stetto di Hormuz.
Il timing delle esercitazioni non sembra essere casuale, durante le feste di Natale da almeno tre anni le forze americane nel Golfo Persico riducono al minimo la loro attività, questo fatto diminuisce il rischio di incidenti tra le forze iraniane e quelle americane.
All’esercitazione non partecipa il simulacro a grandezza naturale di una portaerei americana classe Nimitz, costruita dagli iraniani su un catamarano varato appositamente.
Le dichiarazioni ufficiali degli organi di stampa iranini affermano che le esercitazioni sono mirate “a diffondere un messaggio di pace e sicurezza alle nazioni della regione”.
A differenza delle esercitazioni degli scorsi anni abbiamo osservato, grazie alle poche immagini che ci sono pervenute, un aumento dell’utilizzo di Droni da ricognizione e anche Droni “suicidi” studiati per essere loro stessi delle bombe volanti pilotate, così come la maggior presenza di sistemi antinave.
Va inoltre evidenziata la sempre maggiore presenza di minisommergibili, armati spesso solo con una coppia di siluri, e con un equipaggio ridotto ad una decina di uomini.
Queste unità, sebbene posseggano minime possibilità di sopravvivenza in uno scontro con una marina ad alta tecnologia come quella americana, rappresentano una reale minaccia per i mezzi navali americani, in quanto possono restare immobili e difficilmente identificabili nella acque basse dello Stretto di Hormuz e del Golfo Persico.
Non si registrano particolari prese di posizione da parte dell’amministrazione americana, così come non si registra la presenza di unità navali americani oltre la zona di rispetto delle esercitazioni iraniane, fatto che suggerisce che la data e la location delle esercitazioni iraniane possono essere state “concordate” con gli americani, fatto che innervosirà storici alleati americani, come Arabia Saudita ed Israele, oggi messi in difficoltà dal nuovo corso americano nel Golfo.