L’attacco al Convoglio Umanitario ad Aleppo la nostra analisi
36 ore fa un convoglio della Mezzaluna Rossa partito dalla Turchia è stato distrutto ad est di Aleppo. L’evento che giunge due giorni dopo l’attacco di caccia Americani, Britannici, Danesi e Australiani alla Guarnigione dell’Esercito Siriano a Dier Ezzor ha alzato ulteriormente la tensione in Siria e posto sempre più in antitesi la Federazione Russa e gli Stati Uniti d’America.
Il nostro gruppo ha cercato, utilizzando video e fotografie di comprendere cosa sia accaduto. Per prima cosa abbiamo analizzato un video che era presente su YouTube, oggi purtroppo rimosso (qui il link che per porta oggi ad una pagina non utilizzabile), il quale mostrava la precisione e la rapida successione con la quale due ordigni hanno colpito il convoglio in oggetto. Gli ordigni arrivavano sugli obiettivi separati da circa un minuto secondo (un secondo) e con una estrema precisione, fatto che lasciava e lascia pensare a due bombe da aereo di tipo guidato e non all’attacco operato da mortai.
Abbiamo poi recuperato una foto che evidenzia quelli che sembrano i resti della deriva di coda di una bomba a caduta libera mod. OFAB-100-120, in uso ai Su-25 e Su-30.
Dobbiamo tuttavia segnalare che oltre abbiamo osservato, a carico degli automezzi del convoglio della croce rossa/mezzaluna rossa, danni riconducibili all’esplosione di granate, con le relative schegge, che caratterizzano i resti carbonizzati di automezzi e imballi del carico.
In base a queste osservazioni possiamo ragionevolmente affermare che un attacco aereo ha colpito il convoglio della croce rossa/mezzaluna russa ad est di Aleppo e che nei pressi del convoglio stesso erano presenti granate da mortaio detonate secondariamente all’attacco aereo.
Non siamo in grado di dare forza di prova alla nostra ricerca che si basa su materiale scarso, sebbene di buona qualità. Attendiamo le comunicazioni ufficiale delle Nazioni Unite riguardanti il fatto in oggetto per poter completare questo nostro post, che comunque rafforza in noi la convizione che un attacco aereo Russo/Siriano potrebbe aver preso di mira il Convoglio e che nei pressi del convoglio stesso siano state presenti granate da mortaio.
Il timore ora è che gli Stati Uniti o la Russia, o ambo le parti dichiarino una No Fly Zone in aree sensibili della Siria, No Fly Zone non riconosciuta dalla parte avversa e che per questioni di veti incrociati non avrà mai l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Aggiorneremo questo post in caso di comunicazioni ufficiali.
Le foto che documentano questi fatti (la deriva della bomba OFAB-100-120 e i danni da scheggia di granata) sono protette da Copyright e non è possibile per noi pubblicarle senza la dovuta autorizzazione. E’ inoltre presente in rete un video del Ministero della Difesa di Mosca che mostra la presenza nei pressi del convoglio di una coppia di mortai pesanti in possesso dei ribelli siriani.
Comment(2)
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Almeno, rispetto alle putinets, ogni tanto c’è un analisi obiettiva. Certo pare alquanto strano che gli USA, sotto accusa da parte russa, hanno ammesso l’errore nei confronti delle pseudotruppe di Assad mentre a parti invertite i russi negano sempre, peraltro anche davanti al ritrovamento di ordigni in possesso solo a loro. Come non ricordare la mega fesseria che un Su-25 ha abbattuto l’MH17, come peraltro bisogna ricordare altrettante fesserie USA in altre occasioni.
Entrambe stanno combinando un disastro in Siria
che disastro. Troppo intricato questo puzzle